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“25 Novembre…il silenzio lasciamolo andare” è il video di sensibilizzazione al contrasto ad ogni forma di violenza nei confronti delle donne e dei minori

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Un messaggio chiaro, rivolto alle donne e a tutta la comunità, per dire che è possibile chiedere aiuto e c’è un luogo dove ci si può rivolgere. “25 Novembre…il silenzio lasciamolo andare” è il video di sensibilizzazione al contrasto ad ogni forma di violenza nei confronti delle donne e dei minori. Uno spot per incentivare le vittime a rivolgersi ai Centri antiviolenza, che la Commissione Regionale per le Pari Opportunità ha presentato oggi, in conferenza stampa, nella Sala Anfiteatro di Cagliari, alla presenza della presidente della Commissione, Francesca Ruggiu, della vice presidente, Barbara Congiu, delle commissarie, della coordinatrice del progetto, Antonietta Congiu e delle referenti dei centri antiviolenza di Olbia, Sassari, Ozieri, Nuoro, Oristano, San Gavino, Cagliari e Carbonia, che hanno condiviso le loro testimonianze sul campo.

 

Un progetto di conoscenza, ascolto e sensibilizzazione volto a sostenere l’operato dei Centri che svolgono quotidianamente in soccorso delle donne e dei minori, frutto di un lungo lavoro di approfondimento della IX Commissione. Le riprese e il montaggio sono state curate dalla filmmaker Daniela Molinas e realizzate durante gli incontri tra le commissarie regionali per le pari opportunità e le responsabili dei Centri antiviolenza. Sono proprio loro, le professioniste dei Centri le protagoniste del video, che rivolgendosi direttamente alle vittime, nello spot offrono il loro aiuto, sensibilizzando la comunità e facendo riflettere sul tema della violenza di genere.

 

Così la Presidente della Commissione, Francesca Ruggiu. “Partendo dal presupposto che l’uguaglianza è un principio non sindacabile, come Commissione siamo impegnate a contrastare il fenomeno della violenza di genere in tutte le sue forme. In Sardegna, purtroppo, oltre al più basso tasso di natalità a livello nazionale, si registra anche un alto numero di femminicidi. Questo progetto realizzato insieme ai Centri antiviolenza vuole offrire aiuto alle vittime sensibilizzando l’intera società e facendo luce sui meccanismi che innescano la violenza. E’ il frutto di un lavoro, iniziato simbolicamente proprio il 25 novembre, per tenere alta l’attenzione su un problema sanitario, che è diventato una vera e propria piaga sociale”.

 

“Un progetto fortemente voluto dalla Commissione – ha affermato – la vice presidente, Barbara Congiu – che partecipa attivamente al tavolo regionale della violenza di genere. Crediamo nel valore dell’attività dei Centri e chiediamo alla Regione di continuare a sostenere sempre di più la loro attività e quelle misure, come il reddito di libertà, che possono aiutare le donne ad uscire dalla spirale della violenza. Oggi – ha aggiunto Congiu – sottolineiamo anche il lavoro delle operatrici dei Centri, ricordiamo e ringraziamo Nelly Busetti, che ci ha recentemente lasciato, per il suo  impegno e la sua dedizione nel sostenere le donne nel loro cammino di libertà. Nelly, venticinque anni fa ha contribuito a fondare il Centro antiviolenza Donna Ceteris di Cagliari e Quartu”.

 

“Per realizzare il progetto- spiega la commissaria e coordinatrice, Antonietta Congiu – abbiamo visitato i Centri antiviolenza della Sardegna e incontrato le responsabili e le operatrici, ascoltato le modalità operative, le difficoltà incontrate, e i servizi offerti. Sostenere l’operato dei CAV è un dovere nei confronti della nostra comunità, la violenza, infatti, è un fenomeno sociale e culturale ancora troppo radicato e la violenza sulle donne, purtroppo, in qualche modo è ancora tollerata e giustificata. Ogni giorno la cronaca ci riporta a tragici femminicidi – sottolinea la coordinatrice del progetto – ma quello che emerge è solo la punta dell’iceberg. C’è un sommerso di relazioni disfunzionali che anima le relazioni tra gli uomini e le donne. Per molte donne è difficile riconoscere il disagio e la sofferenza e trovare la forza per farsi aiutare. Per questo il ruolo sociale dei Centri anti violenza è cruciale”.

 

Fonte: Regione Sardegna

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