Sud Sardegna

50 ARTISTI PER AFRICA SARDA E IL GHETTO DI BAULENI

Africa Sarda
Condividi

CARBONIA – Africa Sarda & Friends: 50 artisti da tutto il mondo per il ghetto africano di Bauleni. “Se c’è una cosa che questa quarantena ci ha insegnato è la “lov-in-anza”, così mi piace chiamarla, un termine coniato da me che riporta alla mente la parola “love”, ovvero l’amore, l’affetto delle persone care, il sentirle vicine pur stando lontani”. Parola della cantautrice sarda Carla Cocco.

Così è nato il progetto “Africa Sarda Aid for Bauleni”, un video musicale a distanza per raccogliere fondi necessari a supportare la popolazione del ghetto di Bauleni, in Zambia (ove è ubicata Africa Sarda) nel post lockdown. Un filmato nel quale 70 persone tra musicisti e “ordinary people” di 17 diversi Paesi del mondo si sono alternati in una cover famosissima e dal significato carico di positività: “I can see clearly now” di Johnny Nash.

Ogni musicista ha suonato e/o cantato l’intero brano che è stato poi inviato via web ad Andrea De Luca, che a sua volta, oltre ad aver cantato e suonato le sue lap steel guitars, ha “assemblato” e mixato oltre 50 tracce musicali, dando vita ad un arrangiamento musicale unico. Carla Cocco si è occupata della regia e del montaggio video, con l’arduo compito di raccogliere ed editare i filmati di tutti i partecipanti tirandone fuori 5 minuti di pura emozione.

Il tutto contornato dalle pappe, dai pannolini sporchi e dalle notti insonni della piccola Miúcha di soli 7 mesi. Hanno lavorato ininterrottamente giorno e notte per circa un mese e il risultato è stato un lavoro degno delle più blasonate case di produzione musicali e video.

50 artisti da tutto il mondo per il ghetto africano di Bauleni

Tra gli artisti (amici) che hanno preso parte al video, compaiono volti noti e personalità che hanno fatto la storia della musica nel mondo: Roberto Menescal, fra i capiscuola della bossa nova; John Peter, famosissimo soulman delle isole Galapagos; Dean Bowman, newyorchese definito da Madonna “..la voce di un Dio”; dal ghetto di Bauleni, Serai, dei Peace Preachers conosciutissima gospel band zambiana; Lisa Mann, cantante bassista statunitense pluripremiata con Blues Music Awards.

E ancora dall’Etiopia, la band fusion, Käyn Lab; Sumire Kuribayashi, dal giappone; Ismaila Mbaye, poliedrico musicista senegalese, al fianco di Checco Zalone nel suo ultimo film “Tolo tolo”; il pluripremiato Mario Giua Marassi (Go to net studios) che ha ceduto ad Africa Sarda le straordinarie immagini dei fenicotteri rosa, simbolo del Sud Sardegna. Presenti nel video anche tre ragazze sarde bloccate a causa della pandemia in tre diverse parti dell’Africa: Nigeria, Uganda e Marocco.

Lo spirito con il quale è nata l’idea di questo video è “Togheter as one – Insieme come uno”, uniti per contrastare questa situazione apocalittica che nessuno avrebbe mai creduto di vivere. Fare squadra per ripartire, unirsi, fare rete, per una volta non sentirsi al centro del mondo ma capire che in questa pandemia siamo tutti uguali.

E così accade che cinquanta musicisti da tutto il mondo e 26 “persone comuni”, colpiti a loro volta dall’emergenza Covid-19, chiamati a raccolta da Africa Sarda, mettano insieme le proprie risorse per aiutare la comunità di Bauleni a ripartire dopo il lockdown.

Bauleni è un ghetto di circa 80.000 persone sito alla periferia di Lusaka (Zambia) che, invece di soccombere alla Pandemia, ha tirato fuori tutta la sua creatività per combattere l’ennesimo mostro che ha cercato di spaventare l’Africa e, questa volta, il mondo intero. Le donne del posto hanno iniziato a cucire mascherine coloratissime e meravigliose che se non ti salvano dal virus, quantomeno proteggono le altre persone nel caso fossi un contagiato “asintomatico”.

Lo Steve Biko Social Center (dove è ubicata Africa Sarda) è diventato un centro di sensibilizzazione e di informazione per il Coronavirus, sono stati attivati workshop sull’argomento, distribuiti depliant informativi, mascherine, guanti e sanitizzanti acquistati dalla ONG In&Out of the Ghetto con le donazioni ricevute durante la quarantena.

Come il resto del mondo anche Bauleni si è fermata e con essa Africa Sarda. Andrea, Carla e Miúcha (che ovviamente compare nel video come special guest insieme alla sua piccola amica Stella) avrebbero dovuto trasferirsi in Zambia nei prossimi mesi, per completare i lavori e portare a Bauleni la strumentazione necessaria all’avvio dello Studio di registrazione e dei corsi di musica. Poco prima della quarantena, inoltre, hanno trasferito la sede di Africa Sarda a Tratalias, nel Sulcis Iglesiente, di dove è originaria Carla. La struttura in Sardegna avrebbe dovuto essere operativa già dal mese di aprile e avrebbe dovuto garantire anche alle persone meno abbienti l’accesso all’istruzione musicale, come nella gemella Africa Sarda in Zambia.

Pur non essendo propriamente una raccolta fondi, chi vuole può sostenere Africa Sarda con una donazione libera tramite l’Iban IT08U0760103200001043554185 oppure utilizzando paypal al link paypal.me/africasarda. Il ricavato andrà interamente a Bauleni, per sostenere i progetti di Africa Sarda e della sorella zambiana “In&Out of the ghetto” che ospita la sede dello Studio.

BREVI CENNI SU AFRICA SARDA:

“Africa Sarda Studio” è uno studio di registrazione/scuola di musica nato nel cuore del ghetto di Bauleni in Zambia, all’interno dello “Steve Biko Social Center” della ong zambiana “In & Out of the ghetto” (con la quale collabora stabilmente) in seguito ad una campagna di raccolta fondi online lanciata nel Natale del 2017 da Carla Cocco (da qui Africa Sarda).

La neonata associazione “Africa Sarda” si occupa di promuovere la diffusione della cultura e della musica sarda e africana, nonché lo scambio e la solidarietà tra due popoli così incredibilmente simili. “La mia più sensata follia” (questo è il nome che da sempre indica Africa Sarda per la fondatrice) prende vita come un sogno personale che si avvera e pian piano si arricchisce di persone che con lo stesso entusiasmo, entrano a far parte della famiglia. Andrea De Luca in primis, affermato bluesman romano dal cuore d’oro che con Carla condivide non solo l’amore per l’Associazione ma anche la vita e l’amore per la loro bambina, Miúcha.

Comment here