Tenutosi giovedì 13 presso la Sala F.lli Fois della Biblioteca Comunale di Portoscuso, l’appuntamento socio-culturale, organizzato dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune, è una proposta di attualità in relazione a procedure, problematiche e prospettive per una tutela efficace sul tema “Fare Rete per Contrastare la Violenza”. Il programma è stato ricco di interventi grazie alla presenza del Sindaco dott. Ignazio Atzori, dell’Assessore ai Servizi Sociali del Comune Monica Napoli e dei relatori dott.ssa Silvana Migoni, presidente Associazione Donne al Traguardo; dott.ssa Maria Mameli psicologa e psicoterapeuta; Cap. Luigi di Costanzo, Comandante Compagnia Carabinieri di Iglesias; don Antonio Mura parroco di Portoscuso e Resp. Pastorale Sociale del Lavoro della Diocesi di Iglesias; dott.ssa Elisa Deidda pedagogista del Centro Antiviolenza del Plus di Carbonia Iglesias; dott.ssa Francesca Sabiu, assistente sociale Centro Antiviolenza del Plus di Carbonia Iglesias; Prof.ssa Valentina Zini, docente Istituto Comprensivo Vittorio Angius di Portoscuso e Sorella Rosa Maria Argiolas Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana.
“Grande soddisfazione, – commenta Monica Napoli, Assessore ai Servizi Sociali, – per la grande partecipazione di pubblico vista l’importanza della tematica sulla lotta alla violenza che vede per l’occasione l’apertura dello Sportello Anti-violenza sulle donne. La presenza di pubblico, – aggiunge Monica Napoli, – è un segno di attenzione e di sensibilità della comunità portoscusese; interesse e coinvolgimento ci rende fieri e rafforza la convinzione che, attraverso la collaborazione e la condivisione, sia possibile costruire una rete solida di supporto e prevenzione. Un incontro come un momento prezioso di confronto alimentato dagli interventi di esperti e professionisti che hanno illustrato strumenti necessari per combattere la violenza in genere. Portoscuso ha risposto a questo incontro dimostrando ancora una volta di essere una comunità unita e pronta a fare la propria parte. Nell’ambito del convegno, si è messo in evidenza la violenza sulla donna, lo stillicidio dei femminicidi, le tante situazioni inaccettabili per la nostra coscienza. Una cultura della superiorità sbagliata, ingiusta per superare l’espressione di un fallimento psicologico e relazionale; gesti violenti nascono da una cultura errata, fondata su presupposti sbagliati: né la biologia né la psicologia confermano alcuna superiorità dell’uomo sulla donna. Diversità non vuol dire superiorità in alcun modo e sotto alcuna forma. Per educare alla non violenza è necessario lavorare fin dall’infanzia sulla creazione di relazioni positive e paritarie. Condividere con i giovani momenti di ascolto è importante per essere partecipi al rispetto sin dalla tenera età incentivando un clima di accoglienza e prevenire fenomeni di discriminazione ed esclusione e favorire relazioni escludendo il potere sull’altro. L’educazione al rispetto è un argomento che va soprattutto affrontato nella società nell’ambito adolescenziale in un ambiente che consenta il confronto e le relazioni tra i giovani educando alla non violenza basati su criteri di libertà e responsabilità per costruire una società accogliente, inclusiva e non violenta.
Affrontare con gli adolescenti i temi dell’educazione al rispetto si dà, – ricollega Monica Napoli, – la possibilità di sperimentare un ambiente piacevole e non giudicante che consente di procedere verso i ruoli e basati su stereotipi per poter sperimentare modalità di relazione con se stessi e con l’altro fondate su criteri di libertà e responsabilità per costruire una società accogliente e non violenta. Uno degli aspetti fondamentali per educare alla non violenza, è quello di sviluppare la capacità di costruire relazioni costruite sui principi di parità, equità e rispetto nel riconoscimento e valorizzazione delle differenze, così da promuovere una società in cui il libero sviluppo dell’ individuo avvenga per il bene collettivo. Contrasto alla violenza maschile sulle donne e l’educazione a relazioni non violente è la possibilità per le nuove generazioni a riflettere su se stessi e sul rapporto con gli altri. La prevenzione alla non violenza e alla parità è un ruolo che la scuola può rendere come educazione al rispetto e alle discriminazioni con laboratori formativi ed educativi di rete in collaborazione con enti, servizi territoriali, organi di polizia e associazioni, un modello culturale di contrasto alla violenza in genere”.
Il convegno è stato patrocinato dalla Regione Autonoma della Sardegna; dal Comune di Portoscuso, Assessorato ai Servizi Sociali; PLUS Distretto Socio Sanitario di Carbonia; PLUS Distretto di Iglesias Comuni di Buggerru, Domusnovas, Fluminimaggiore, Iglesias, Gonnesa, Musei e Villamassargia. Da oggi, – afferma l’Assessore Napoli, – Portoscuso ha il suo spazio contro la violenza sulle donne: un punto di riferimento per chi ha bisogno di aiuto, protezione e supporto. Un convegno che segna l’inizio di un percorso che continueremo a promuovere fattivamente con determinazione ed impegno. La non violenza si definisce, quindi, come valore, come prassi e come scopo: una scelta etica, che si traduce in azioni e comportamenti finalizzati al raggiungimento di obiettivi di giustizia sociale”.

Foto gentilmente concesse da Pina Serrenti

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