Cultura

A Roma “appare” Celestino VI, il primo Papa africano: l’idea è di Pep Marchegiani

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ROMA – Viene dall’Abruzzo, all’indomani della scomparsa del Papa emerito Benedetto XVI, una provocazione che riporta in auge la figura del pontefice nero, finora sempre evocata ma mai concretizzatasi nella realtà. Stamattina a Roma l’artista Pep Marchegiani ha dato vita a una singolare performance con l’apparizione dell’immagine di un fantomatico nuovo Papa, Celestino VI, sulla celebre statua di Pasquino, che si trova sul lungotevere al cospetto del Cupolone di San Pietro. Ma Pep ha “colpito” anche in altri luoghi iconici della città eterna, come ad esempio ai piedi della statua di Giordano Bruno in Campo dei Fiori.

Un’idea senza dubbio attuale se si considera che Joseph Ratzinger, seppur con modalità e motivazioni differenti, ha richiamato alla mente il gesto di Celestino V, passato alla storia come il Papa del gran rifiuto. Ebbene, il pontefice tedesco accettò di guidare la Chiesa, ma dopo 8 anni decise di rassegnare le proprie dimissioni, ritenendo ormai concluso l’apporto personale che poteva dare.

Marchegiani sostiene di essere stato ispirato da un sogno, poi materializzato in un’effige, un NFT e un sito, E-pray, che venderà oggetti sacri, autorizzati da “La Santa Sede” (marchio in fase di registrazione), relativi alla figura del nuovo Papa.

«L’idea della performance arriva proprio da una veggenza, con l’eredità spirituale di San Pietro raccolta da Celestino VI, il primo Papa proveniente dalla zona di Dar Gum’a in Sudan – racconta l’artista – Un Papa africano, dunque, con un nome che evoca la celebre figura di Celestino V, di memoria dantesca, primo pontefice a rinunciare al soglio papale. Dopo di lui ha dato le dimissioni Papa Ratzinger, scomparso di recente».

E aggiunge: «L’installazione è sì provocatoria, ma sottolineo che non sono contro la Chiesa a prescindere. Con questo gesto intendo scuotere le coscienze, invitando ad una riflessione. Inoltre per me Wojtyla è stato uno dei più grandi rivoluzionari della Chiesa».

Non è la prima volta che la carriera di Pep si interseca con il Vaticano, dal momento che l’artista aveva già omaggiato Papa Francesco con l’opera SuperPope. E non è finita qui: il viaggio di Celestino VI, infatti, continuerà in altre città.

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