I droni “kamikaze” o droni “killer” rappresentano una minaccia per l’equilibrio geostrategico, dal momento che paesi come l’Iran producono e distribuiscono alle fazioni ribelli per alimentare le guerre in Medio Oriente, in Africa, in particolare nel Maghreb, dove il Marocco è proprio nel mirino. “Ora i droni iraniani sono dispiegati in Nord Africa, minacciando direttamente il Marocco”, ha evidenziato Llewellyn King, esperto americano di affari strategici nel suo rapporto “Drones and deadly changes to the rules of warfare” (Droni e modifiche letali alle regole di guerra) e spiega che il paese dei Mullah fornisce droni non solo alla Russia per la sua invasione dell’Ucraina, ma anche al gruppo Polisario basato in Algeria e al Medio Oriente, ricordando i devastanti incendi in Arabia Saudita lo scorso gennaio dei droni iraniani.
Nella sua inchiesta l’esperto indica che di fronte a questa situazione “i diplomatici marocchini stanno sollevando attivamente la questione con i governi occidentali”. Il Marocco, infatti, ha già avvertito in più occasioni dell’armamento della milizia separatista del gruppo Polisario basato in Algeria con droni kamikaze da parte dell’Iran, con la complicità dell’Algeria. La Repubblica islamica d’Iran non solo produce, sviluppa e fornisce droni, ma addestra militarmente anche i membri della milizia separatista e non solo.
L’autore riferisce che il vicepresidente del think tank americano “Foreign Policy Council” gli ha detto che gli iraniani hanno investito molto per consolidare le loro forze nei conflitti asimmetrici.
“Ecco perché hanno speso così tanto tempo e denaro per il terrorismo, e così tanto tempo e denaro per i missili balistici. Poi, hanno trovato i droni proprio come l’evoluzione di questa strategia”, gli aveva spiegato. “I droni, anche se non potrebbero vincere una guerra, possono infliggere gravi danni a vari obiettivi come centri turistici, installazioni militari, reti e centrali vitali elettrici”, soprattutto, aggiunge, questi dispositivi sono leggeri, economici e facili da trasportare e da nascondere.
Llewellyn King conclude che il Marocco ha ragione a preoccuparsi ma ha sottolineato che non lo lascerà andare e che Berman ha affermato che l’unico sistema difensivo efficace contro i droni è “l’Iron Dome israeliano”, costruito con tecnologia israeliana e assistito e finanziato dagli Stati Uniti. Si tratta di un sistema di difesa portatile progettato per distruggere razzi e droni in arrivo da Gaza, Siria e Libano, che ospitano le fazioni a mano d’Iran.
di Belkassem Yassine
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