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APOCALISSE ECUADOR: CADAVERI BRUCIATI IN STRADA

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Dalla città di Guayaquil, la più colpita dal coronavirus in Ecuador, arrivano immagini drammatiche. I corpi di coloro che sono morti nelle case, per il virus o per altri motivi, hanno iniziato a essere gettati sui marciapiedi, negli angoli, nei portoni o nei contenitori dell’immondizia, avvolti in rudimentali sacchi di plastica, ed in certe circostanze dati alle fiamme.

Il problema è il recupero dei cadaveri, diventato difficoltoso a causa dell’incremento stesso. La paura di contrarre il virus ha portato le persone alle scelte più disperate, abbandonando i propri cari nei cigli delle strade o dietro i cassonetti. Ci sono testimonianze di svariate telefonate fatte agli organi preposti che non hanno espletato appieno le proprie funzioni. A livello governativo non si conoscono soluzioni utili ad arginare il fenomeno.

Le autorità ecuadoriane hanno riconosciuto le difficoltà nel ritirare i cadaveri delle persone decedute, e di fronte a questa drammatica situazione il presidente Lenín Moreno ha annunciato per lunedì la creazione di una Task Force sotto la responsabilità di Jorge Wated, in modo che i compatrioti che sono morti a Guayaquil abbiano la degna sepoltura che meritano.

Wated ha riferito che le misure per velocizzare le sepolture sono state già avviate e che i corpi riceveranno una tomba personale e non saranno messi in una fossa comune, come inizialmente proposto dalle autorità. Nel luogo, era stato anche proposto di realizzare un mausoleo, in ricordo dei deceduti.

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