Gli uomini della Stazione forestale di Marrubiu hanno sottoposto a sequestro preventivo un’area privata di circa 5.000 metri quadrati nella campagna di Arborea, utilizzata – secondo quanto emerso – come deposito incontrollato e sito di smaltimento non autorizzato di rifiuti speciali.
Il provvedimento è stato eseguito nel corso di un’ispezione disposta dalla Procura della Repubblica di Oristano, su delega del Sostituto Procuratore, con la partecipazione dei tecnici dell’ARPAS di Oristano e Cagliari. L’attività investigativa trae origine da una segnalazione del Corpo forestale che aveva documentato la presenza di materiali di scarto e possibili pratiche di gestione illecita dei rifiuti.
Le verifiche hanno interessato un podere agricolo nella Piana di Arborea, di proprietà di un imprenditore edile settantenne residente nella zona. Nell’area, secondo quanto accertato, erano stati accatastati rifiuti di diversa natura: materiale inerte e macerie edilizie, scarti ferrosi e plastici, tubazioni, elettrodomestici fuori uso, onduline in amianto, batterie esauste, bombole e vari contenitori dismessi.
Gli agenti del Corpo forestale hanno inoltre rilevato che parte dei materiali veniva periodicamente bruciata all’interno di manufatti in calcestruzzo, con la conseguente emissione di fumi ed esalazioni potenzialmente nocive per l’ambiente e la salute pubblica.
Per preservare le fonti di prova, l’intera area è stata posta sotto sequestro e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il proprietario è stato denunciato a piede libero per violazione degli articoli che disciplinano la gestione e lo smaltimento illecito di rifiuti.
Dal Corpo forestale sottolineano che la gestione irregolare dei rifiuti rappresenta una delle forme più gravi di aggressione al territorio, soprattutto in contesti rurali dove i controlli sono più difficili. «Pratiche di smaltimento illegale come queste – evidenziano – costituiscono un serio rischio per l’ambiente e per la salute delle comunità locali».
Le attività di controllo proseguiranno in tutto il territorio del Sud Sardegna e dell’Oristanese, nell’ambito di un piano di vigilanza mirato al contrasto dei reati ambientali e alla tutela della legalità.
Fonte: comunicato

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