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Arrestato in Brasile il boss Rocco Morabito

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Catturato in Brasile uno dei numeri uno della ‘Ndrangheta nonché il numero due nella lista dei latitanti più pericolosi. L’operazione internazionale per la cattura del presunto “esperto broker” per lo spaccio dei stupefacenti coinvolge carabinieri del Ros, Polizia, Dea, Fbi, Interpol e Polizia Federale Brasiliana.

Il superlatitante, ricercato dal 2019, deve scontare 30 anni di carcere.

Dopo 23 anni di totale anonimato, nel 2017 viene arrestato in Uruguay – dove agiva sotto falso nome, camuffato da imprenditore per l’import/export di soia – e dopo 2 anni di detenzione (in attesa dell’estradizione in Italia) riesce ad evadere dalla terrazza del carcere di Montevideo.

Non si conoscono ancora al meglio i dettagli dell’operazione ma, secondo le prime indiscrezioni raccolte da SkyTg24, l’arresto di Rocco Morabito si è concretizzato a Joao Pessoa, capitale dello stato brasiliano di Paraiba.

Originario di Africo, in provincia di Reggio Calabria, Morabito detto ‘u tamunga è considerato uno degli uomini più importanti della ‘ndrangheta. Nel 1994 piove sulla sua testa una condanna a 30 anni di carcere per associazione mafiosa e traffico di droga. Nel 1995 é inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia. Una lista ristretta con protagonisti Matteo Messina Denaro e Giovanni Motisi per Cosa Nostra, Attilio Cubeddu e Graziano Mesina per l’Anonima Sequestri Sarda e Renato Cinquegranella e Raffaele Imperiale per la Camorra.

Con Morabito è tratto in arresto anche Vincenzo Pasquino, latitante originario di Torino. Una provincia non casuale, data la sede della “locale” (luogo dove si riuniscono i mafiosi e si svolgono le riunioni) di Volpiano alla quale Morabito risulterebbe affiliato.

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