Musica

“Bentu impresonau” racconta la libertà ferita: esce il nuovo videoclip firmato da Ricci e Crobu

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Libertà negate, identità soffocate e un popolo chiamato a risvegliarsi dal torpore. Sono questi i temi centrali del nuovo progetto musicale e visivo firmato da Stefano Giorgio Ricci (testo) e dal collettivo musicale composto da Giampiero Crobu, Marina Carboni, Andrea Cutri e Federico Loddo, con arrangiamenti del gruppo S’Undha e videoclip curato da MenoUmano – Paolo Pol Congiu.

Il brano, accompagnato da un video dal forte impatto emotivo, nasce come riflessione artistica sulla libertà identitaria e sulla sua progressiva erosione, trascinata – come si legge nel comunicato – “nell’architettura fangosa della prevaricazione”.
Attraverso immagini, parole e suoni, il progetto denuncia la cupidigia e lo sfruttamento che stanno ridisegnando la terra e la società, cancellando memorie e radici in nome del profitto.

“Una terra antica, avvilita e ridisegnata nei volti muti”, è la metafora che accompagna il brano, simbolo di un popolo “annichilito ma non arreso”, ancora capace di rialzarsi grazie alla forza della propria cultura e del proprio senso di appartenenza.

L’opera, nata dall’incontro tra musica, poesia e immagini, si presenta come un invito al risveglio collettivo, un atto d’amore e di resistenza verso la propria identità.
Nel videoclip, i temi della memoria, della natura e della devastazione si fondono in un racconto visivo che amplifica il messaggio del testo e della musica, restituendo al pubblico un’esperienza intensa e profondamente simbolica.

Con “Bentu impresonau”, Ricci e i suoi collaboratori offrono un’opera che trascende il semplice linguaggio musicale, diventando manifesto culturale e richiamo alla consapevolezza, in un tempo in cui la libertà sembra troppo spesso sacrificata sull’altare dell’indifferenza.

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