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Carbonia: “Impossibile garantire la qualità delle prestazioni sanitarie con questi organici”. Insorgono gli infermieri, gli Oss e i pazienti del reparto dialisi dell’ospedale Sirai

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Gli infermieri e gli OSS del reparto dialisi di Carbonia denunciano le carenze negli organici e in generale richiamano l’attenzione su una situazione ormai divenuta insostenibile dal punto di vista lavorativo dentro le strutture sanitarie di loro pertinenza. Con una missiva spedita nei giorni scorsi al direttore dell’ASSL e per conoscenza alle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil, all’OPI e all’APENT, gli operatori hanno chiesto un immediato intervento per sanare le criticità che nel tempo sono notevolmente peggiorate:

negli ultimi due anni, hanno denunciato infermieri e OSS nella missiva, sono andati in quiescenza 6 infermieri, 2 sono stati spostati per motivi di salute e 1 trasferito in altra regione. A fronte di 9 unità da reintegrare nell’organico ne sono state assegnate solo due”.

Una condizione critica che secondo gli operatori sanitari starebbe mettendo a serio rischio le prestazioni che, finora, sarebbero state garantite unicamente grazie alla sospensione delle ferie e dei riposi settimanali da parte del personale e incrementando in maniera massiva il ricorso al lavoro straordinario e/o articolato in prestazioni aggiuntive (2000 ore nel solo anno 2019).

A causa del protrarsi di questa situazione, nonostante un tasso di assenteismo prossimo allo zero, hanno spiegato gli infermieri e gli OSS operanti nel reparto dialisi, siamo arrivati ormai al limite. In assenza in un minimo recupero psico-fisico si rischia di non poter affrontare il lavoro nelle condizioni ottimali per poter esplicare il delicato compito di assistenza ai pazienti. Tanto più vista l’elevata età media del personale operante nelle strutture (intorno ai 60 anni con un’anzianità media di servizio sui 35-40 anni) e in prospettiva della collocazione in quiescenza di altri colleghi”.

Ciò nonostante, gli operatori sanitari hanno finora garantito le prestazioni ai 90 pazienti cronici assistiti nella “dialisi notturna”, nel “centro acuti aziendale” e in quello satellite di Carloforte.

Per queste ragioni, hanno avvertito gli infermieri e gli OSS, nella missiva spedita agli organi dirigenziali della ASSL, visto l’impegno profuso e l’assenza di notizie su un possibile adeguamento della dotazione organica, malgrado esista una lista di infermieri disponibili per tali compiti, ma soprattutto senza interventi risolutivi da parte dell’azienda, rappresenteremo a tutti i livelli l’esigenza di una tutela che salvaguardi la necessaria cura assistenziale, assieme al rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori.”

Al grido d’allarme degli operatori sanitari si è aggiunta anche l’associazione dei pazienti trapiantati e dializzati (APENT) che con un’ulteriore lettera indirizzata oltre che alla dirigenza sanitaria locale e regionale, anche al Presidente della Regione Christian Solinas e all’Assessore Regionale Mario Nieddu, “esprime sconcerto e forte preoccupazione per il disagio richiamato dai signori infermieri e forte contrarietà ad eventuali decisioni sul ridimensionamento o il taglio dei protocolli terapeutici sino ad oggi adottati e da considerare come condizione vitale per una migliore qualità della vita pur nella condizione invalidante a cui sono soggetti i pazienti cronici.”

Le criticità inerenti gli organici si sono fortemente evidenziate e ampliate negli ultimi anni dopo l’approvazione della riforma sanitaria da parte della precedente giunta regionale, che ha ingenerato un aumento delle liste d’attesa e il depotenziamento generale dell’offerta sanitaria nel territorio. La speranza è che adesso con la nuova riforma, recentemente approvata dall’attuale amministrazione regionale, queste criticità possano essere sanate. Garantendo pieni diritti ai lavoratori operanti nel settore sanitario e contestualmente garantendo le prestazioni migliori ai pazienti, soprattutto quelli cronici.

In particolare quelle all’avanguardia e considerate in assoluto fra le migliori in ambito nazionale e internazionale come la dialisi notturna, capace di aumentare l’aspettativa media di vita dei pazienti, migliorandone sensibilmente anche la qualità.

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