Medicina

Carbonia: la CGIL chiede un incontro urgente per la grave situazione del reparto di Nefrologia e Dialisi del Sirai.

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A difesa del reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale Sirai di Carbonia scende in campo la Segreteria della CGIL Sardegna sud Occidentale e chiede un incontro urgente al Commissario Straordinario ATS,  Massimo Temussi, all’Assessore alla Sanità, Mario Nieddu con il coinvolgimento dei sindaci del territorio “Dopo l’organizzazione week surgery, dell’attività delle unità operative di chirurgia e Traumatologia del C.TO – scrivono i sindacalisti Giovanni Zedde e Antonio Congiuche consentono la sola attività con degenza limitata;  la trasformazione in attività ambulatoriale dei reparti di Otorino e Oculistica;  la chiusura della Chirurgia Pediatrica, Anatomia Patologica e Medicina Nucleare;  il vergognoso ridimensionamento della sala operatoria di Emodinamica che ha ridotto l’ operatività da h 24 a h 8 pur essendo un servizio tempo dipendente d’urgenza salvavita; adesso è giunto il turno della Dialisi il metodo è sempre lo stesso: creare le condizioni per le quali non è più possibile erogare gli standard quantitativi e qualitativi per mancanza di risorse Umane e mettere tutti di fronte ad un fatto compiuto.”

Nonostante quest’ennesimo tentativo di depauperamento della sanità locale gli infermieri hanno continuato imperterriti e con spirito di servizio “a erogare le prestazioni sanitarie per amore del loro lavoro ed attaccamento ai Pazienti che assistono. Il senso di responsabilità che contraddistingue tutto il personale sanitario, ha fatto si che in tutti questi anni, nonostante gli organici presumibilmente sotto il limite di accreditamento, non ci sia stata nessuna riduzione dell’assistenza sanitaria che ha mantenuto sempre gli stessi standard di eccellenza. I lavoratori hanno sempre garantito ai loro Pazienti il diritto al miglior trattamento sanitario possibile, nonostante l’inerzia dei Dirigenti Aziendali sia stata d’ostacolo al loro operato. Ma ora, dopo anni di doppi turni; riposi non goduti; ferie negate; straordinari e prestazioni aggiuntive, questo personale è allo stremo e, avendo un’età media molto elevata, non è più in grado di garantire un’attività delicata in sicurezza senza incorrere in un alto rischio di errore.”

Più volte i sindacati della CGIL, CISL e UIL di Categoria avevano sollecitato  “l’assunzione di Personale Infermieristico per la Dialisi ( l’ultima datata 12 ottobre 2020) senza mai ricevere risposta alcuna. Oggi apprendiamo che invece di assumere ATS intende modificare i turni degli infermieri portando il loro orario di lavoro da 7,12 a 6 ore giornaliere, impedendo di fatto, la possibilità di praticare la dialisi lunga e quella notturna che hanno comportato ai pazienti tanti benefici alla salute e alla loro qualità di vita. Tale soluzione proviene dalla Direzione del servizio delle professioni sanitarie che, a nostro avviso, non ha alcun titolo per decidere quali turnazioni si debbano fare nella Unità Operativa, condizionandone le attività di cura. Siamo certi che queste siano funzioni e responsabilità in capo al Direttore della struttura di Dialisi e non possano essere demandate a altri Noi non abbiamo dubbi, il disegno politico è di cancellare le eccellenze delle zone periferiche e con esse la buona sanità, facendo diventare il Sulcis Iglesiente l’emblema di questo progetto.”

Anche se l’attuale situazione pandemica ha creato notevoli disagi aggravando la difficile situazione esistente “è comunque innegabile – concludono i sindacalisti – che la risposta fornita ai bisogni di salute manifestati dalla ns comunità, oggetto di tante promesse durante la scorsa campagna elettorale regionale e probabilmente dirimenti rispetto agli esiti della stessa, non debba e non possa essere questa.”

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