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CARBONIA: PROTOCOLLATA LA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO LA GIUNTA MASSIDDA

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Dopo un’appassionata discussione negli ultimi giorni, il rincorrersi di voci e indiscrezioni, nonché di scontri e polemiche nel Consiglio Comunale di Carbonia, questa mattina è stata protocollata una mozione sfiducia verso la Sindaca Paola Massidda e la maggioranza che la sostiene.

Il documento, di cui vi avevamo anticipato in esclusiva il contenuto nei giorni scorsi, porta le firme dei Consiglieri Soddu, Spanu, Casti, Fraternale, Morittu, Usai, Stivaletta, Fantinel, Piano e Cannas.

Non appaiono invece le firme delle consigliere Daniela Garau ed Eleonora Cera, entrambe componenti della minoranza, le quali, per ora, non hanno fatto trasparire elementi certi sulla loro volontà di votarla o meno.

Fra i motivi che hanno portato i 10 rappresentanti della minoranza alla drammatica decisione, oltre l’ultima dimissione in ordine di tempo dalla maggioranza di un consigliere (Elio Loi al quale è subentrata Carla Cannas che dopo un infuocato intervento si è seduta nei banchi dell’opposizione), la constatazione, si legge nel testo protocollato stamane, che a 4 anni dalle scorse elezioni molti dei punti presentati nel programma elettorale del M5S sarebbero “rimasti sulla carta e/o non concretizzati”.

In ogni caso la mozione dovrà essere discussa in Consiglio Comunale in un lasso di tempo che intercorrerà fra i dieci e i 30 giorni a partire dalla giornata odierna. Durante i quali le forze politiche lavoreranno per modificare i rapporti di forza dentro l’aula. Per adesso, almeno sul piano teorico, l’opposizione potrebbe contare su 12 voti: quelli dei 10 sottoscrittori più, eventualmente, il voto delle consigliere Garau e Cera. Ma non è scontato che ciò avvenga viste anche le recenti fibrillazioni in Consiglio Comunale proprio fra la Garau e altri componenti della minoranza quali l’ex Sindaco della città Giuseppe Casti.

Mentre la maggioranza ha, sulla carta, 13 voti (Lebiu, Serafini, Rosas, Piras, Uccheddu, Massidda, Marras, Pinna, Cossu, Zonza, Craig, Santoru, Careddu) compreso quello del Sindaco che generalmente per prassi non vota in queste situazioni, ma è pienamente legittimato a farlo. Dunque, se non si manifesteranno defezioni (soprattutto fra coloro che da anni accusano mal di pancia dentro l’Amministrazione), la mozione potrebbe avere esito negativo.

Anche se il travagliato percorso della maggioranza pentastellata in questi anni (6 assessori e due consiglieri dimessi e altri tre che hanno cambiato casacca) impone molta cautela nelle valutazioni e dimostra che ogni scenario, anche quello meno probabile, può risultare possibile.

Se invece la mozione fosse approvata, secondo quanto prevede l’articolo 141 del TUEL, dopo un breve commissariamento si potrebbe riandare a elezioni in autunno nella prima tornata elettorale utile prevista per il mese di ottobre.

 

di Manolo Mureddu

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