L’estate turistica si è accesa anche a Capo Sandalo, ma non senza polemiche. Auto parcheggiate, affollamenti serali, musica e dj set hanno animato il piazzale presso il chiosco-bar mobile autorizzato dal Comune. Tutto questo, però, nel cuore di un’area di nidificazione del Falco della Regina (Falco eleonorae), specie protetta che proprio nelle falesie di San Pietro trova una delle principali colonie riproduttive d’Italia.
La situazione è stata segnalata dal Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), che lo scorso 7 settembre ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Cagliari, al Corpo Forestale e ai Carabinieri del Centro Anticrimine Natura. Secondo il sodalizio ecologista, le iniziative svolte a Capo Sandalo – dai concerti alle attività del chiosco – sarebbero prive delle necessarie valutazioni di incidenza ambientale (V.Inc.A.), obbligatorie in quanto l’area rientra nella Rete Natura 2000, sia come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) che come Zona di Protezione Speciale (ZPS).
Le posizioni degli enti
La Regione Sardegna, con una nota dell’8 agosto 2025, ha chiarito che gli eventi non risultano autorizzati dal punto di vista ambientale. Anche il Ministero dell’Ambiente, in più occasioni, ha ricordato l’obbligo della V.Inc.A. per manifestazioni in aree protette, richiamando l’attenzione sulle possibili conseguenze sugli habitat naturali e sulle specie nidificanti.
Il Comune di Carloforte, dal canto suo, ha precisato di non avere un ruolo organizzativo nelle manifestazioni della Pro Loco (come quella del 9 e 10 agosto al faro di Capo Sandalo), ma solo di aver richiesto l’autorizzazione alla Marina Militare per le visite guidate. Quanto al chiosco-bar, il sindaco ha spiegato che la concessione rilasciata riguarda esclusivamente la somministrazione di cibi e bevande su area pubblica, senza alcuna possibilità di eventi musicali o spettacoli.
Le criticità
Resta il fatto che, nei mesi estivi, Capo Sandalo si è trasformato in un polo di richiamo serale con inevitabili afflussi di persone, rumori e traffico. Tutto in pieno periodo riproduttivo del Falco della Regina, la cui tutela è sancita anche dal D.M. 17 ottobre 2007 che vieta qualsiasi forma di disturbo durante la nidificazione.
Gli ambientalisti ricordano inoltre come, in passato, manifestazioni culturali e concerti organizzati in aree sensibili siano stati spostati in luoghi alternativi, proprio per evitare impatti sulla fauna. Quest’anno, ad esempio, il concerto del Festival “Creuza de Ma” è stato trasferito dalla falesia alle Tonnare, senza conseguenze sull’avifauna.
Verso la magistratura
Il GrIG chiede ora un cambio di rotta: “È da anni che segnaliamo l’assenza di autorizzazioni ambientali e il ripetersi di eventi in aree protette. È tempo che le amministrazioni pubbliche facciano rispettare la legge e privilegino spazi urbani per concerti e intrattenimento, lasciando alla natura i suoi silenzi”.
La parola passa alla magistratura, che dovrà accertare se davvero a Capo Sandalo si sia agito in violazione delle norme comunitarie e nazionali. Per il Falco della Regina e per l’isola di San Pietro, simboli di biodiversità, l’estate 2025 rischia di trasformarsi nell’ennesimo banco di prova della tutela ambientale in Sardegna.
Fonte: comunicato

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