Potrebbe essere una finale anticipata, vista la portata ed il valore delle contendenti. Parliamo del Paris Saint-Germain di Neymar, Mbappé, Icardi, Kean, Verratti, Di Maria e del City di Aguero, De Bruyne, Foden, Sterling, Gabriel Jesus, Rodri, Bernardo Silva.
“In casa o fuori cambia poco” – dice Pochettino, allenatore dei Parigini – “Anzi non cambia niente. È il momento di giocare e sappiamo che sarà difficile: credo non sia importante se giochi prima in casa o fuori, abbiamo bisogno di giocare, di dare il massimo e arrivare in finale. Almeno nella mia esperienza in Champions è sempre andata così. Non credo che cambi molto”.
“Per me è soltanto una partita contro un’altra squadra, non è una battaglia personale. In questo caso, tra Paris Saint-Germain e Manchester City. Ci sarà battaglia tra due grandi squadre e quando parli di Guardiola, parli di uno dei migliori allenatori al mondo, se non addirittura il migliore. Lo ammiro molto, per tutto quello che ha realizzato nel corso della sua carriera. Non solo per i titoli che ha vinto, ma anche per l’eredità che sta costruendo nel mondo del calcio. Sono un allenatore che ama il calcio: cercheremo di competere e di vincere. Perché obiettivamente è una partita tra due grandi club”.
“Foden è un giocatore fantastico. Lo conosco molto bene sin da quando ero in Inghilterra. È un giocatore che ha un gran controllo. E ha molto talento: ha aiutato la squadra a vincere dei trofei. Hanno un grande staff. Ma è difficile fare un paragone con Mbappé perché sono due giocatori molto diversi, con caratteristiche molto diverse”.
“Neymar lo vedo felice a Parigi. Credo che la domanda andrebbe rivolta a lui, non a me: bisognerebbe chiedere a lui il segreto della sua felicità. Il mio approccio è la professionalità e la disciplina, ma è anche importante permettere ai giocatori di fare quello di cui hanno bisogno. Non diamo attenzioni particolari a qualcuno. Trattiamo tutti allo stesso modo, con rispetto. Con lui si lavora bene perché è umile e accetta i consigli”.
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