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Comunali Carbonia: intervista al candidato sindaco Luca Pizzuto

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Entra nel vivo la campagna elettorale per le Comunali a Carbonia, con gli schieramenti in campo ben distinti e i programmi visibili a tutti. Certamente sarà una campagna elettorale combattuta fino all’ultimo voto,  in questa fase politica  dove le certezze sono sempre meno e ogni cittadino chiede, a gran voce, di essere “conquistato” con i fatti e le azioni concrete. Si parlerà tanto di lavoro, di periferie, di economia e di alleanze; il tutto per costruire un futuro che oggi, anche a causa della pandemia, appare carico di  nuove tensioni e nuovi conflitti sociali come in un romanzo di Charles Dickens.

Oggi, per Ajo Noas, abbiamo raccolto le parole di uno dei candidati a sindaco di Carbonia, Luca Pizzuto, espressione della lista che comprende Articolo Uno, Movimento 5 Stelle, PCI e PSI.

 

Che tipo di campagna elettorale stimo vivendo in questo periodo?

Guarda, ti direi che questa è una campagna elettorale inedita, perchè mette in campo degli schieramenti nuovi ed inaspettati.

Dopo un’estate intensa hai preso la decisione di correre in prima persona come candidato Sindaco, ci spieghi questa scelta?

La spiego in questo modo, noi abbiamo fatto la scelta di cercare di tenere in piedi il campo di valori del centro sinistra, e di provare a costruire in Sardegna un nuovo campo di centro sinistra, che si contrapponga alle Destre sovraniste e all’operazione trasversale che è stata fatta dal PD e dal Psd’Az. Quindi abbiamo deciso di batterci per provare a tenere in piedi un campo di valori e di identità di sinistra.

Ci elenchi in poche parole i punti fondamentali della tua campagna elettorale?

Tema centrale è immaginare carbonia tra 20 anni, pensandola come capitale dell’economia creativa della Sardegna. L’economia creativa è al centro della nostra proposta politica. Per economia creativa non si intende solo quello spazio dedicato alle arti e alla cultura, ma si intendono nuove economia che vanno dalle nuove tecnonoligie, all’HI-Tec all’industria del cinema e dei videogiochi, anche alcune forme innovative di servizi alla persona, piuttosto che di Agroalimentare e nuove produzioni. L’dea è quella di mettere in campo strumenti nuovi per ricostruire una nuova identità che, partendo dalle nostre radici, abbia la capacità di fiorire verso il futuro.

Per le Comunali la tua coalizione ha ricercato nuove intese approdando in una coalizione con il Movimento 5 Stelle, alla guida dall’amministrazione uscente. Che tipo di scelta avete fatto?

Beh, già prendere atto del fatto che, i 5 Stelle, sono cambiati, non sono più quella forza populista di 5 anni fa. Hanno scelto un campo, non solo dall’esperienza del Governo Conte a cui noi ci rifacciamo, anche perchè hanno fatto un congresso dove hanno scelto di far parte di quel campo progressista. Quindi loro, nazionalmente, sono cambiati, tant’è che in tante città d’Italia esiste l’alleanza PD ,LEU, Articolo Uno e Movimento 5 Stelle. Qui c’è stata una scelta ugualmente di alternativa rispetto alle scelte passate del movimento 5 Stelle, che ha deciso di candidare una figura nuova che banalmente è stato un fervente oppositore della prima fase populista. Si è deciso di lavorare ad un progetto nuovo in Sardegna e costruire quello che è il nostro slogano,  “Una Nuova Storia”, per proporre qualcosa di diverso e chiaramente collocato alla città di Carbonia. E non solo, anche alla Sardegna.

Quali sono le principali emergenze da affrontare urgentemente nel primo anno di mandato?

Io ho detto che le prime tre cose che farò da Sindaco, l’ho dichiarato più volte, saranno: riunire d’urgenza la Conferenza Socio Sanitaria convocando l’ass. Nieddu, il presidente Solinas per parlare del disastro sanitario che stiamo vivendo, dello scippo dei servizi che la sanità del territorio sta avendo. L’altra cosa che ho detto è dare più attenzione alle periferie, farò ricevimento a cadenza settimanale o mensile nelle frazioni. L’altra cosa è quella di riunire ed ascoltare le istanze, i bisogni le emergenze che arrivano dal mondo della scuola: dell’infanzia, delle scuole elementari e delle scuole medie-superiori. Dopo ciò, le cose urgenti da fare saranno quelle di: lavorare alla prospettiva dell’economia creativa, di mettere mano al bilancio comunale e riorganizzare la macchina amministrativa del comune per avere un parco progetti in grado di partecipare ai bandi dell’Obiettivo 1, del PNRR, del fondo Resilienza, per poter fare in modo che la città abbia accesso all’enormi risorse dentro il progetto e la filosofia dell’economia creativa.

Cosa è mancato maggiormente, a Carbonia, in questi anni?

Io credo una nuova identità, noi ci siamo sentiti smarriti dopo le crisi minerarie e le enormi crisi industriali che davano un’identità a carbonia. Oggi abbiamo bisogno di ricucire le diversità che in città ci sono e gli opposti che ci sono in città: frazioni e centro,  giovani e anziani, disoccupati e occupati. Abbiamo bisogno di ricostruire una nuova identità che porti Carbonia verso il futuro. Un’identità dove il carboniese o i carboniesi non si vergognino della loro città e delle bellezze che ci sono in questa città, ma che ne siano orgogliosi e possano sentirsi partecipi e protagonisti.

Dopo anni di disaffezione verso politica ed istituzioni cosa vuoi dire ai cittadini di Carbonia per rassicurarli?

Io voglio dire che la politica è bella e la partecipazione democratica è bella, che la nuova amministrazione si metterà in ascolto con umanità e gentilezza, e creerà nuove forme di partecipazione e protagonista. Perchè per salvare la città ci sarà bisogno delle energie e delle intelligenze di tutti non solo della nuova amministrazione ma di tutto ciò che id positivo abbiamo in città.

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