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Cyberbullismo, un progetto sardo per evitarlo

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Come adulti siamo soliti utilizzare dispositivi tecnologici ogni giorno per un’infinità di attività, app che ci aiutano a fare la spesa, prenotare ogni genere di servizi o a leggere le notizie del mondo quasi in tempo reale. Chi ama le app di gioco o videogioco spesso trascorre il tempo libero con lo smartphone, per esempio su siti come Bingo! o altri casino.

Ma i giovani di oggi come utilizzano le nuove tecnologie? Come assicurarsi che non siano vittime di cyberbullismo?

Cos’è il cyberbullismo?

Iniziamo definendo questa pratica, cos’è il cyberbullismo? Si tratta dell’uso di mezzi telematici (internet, smartphone e videogiochi online, principalmente) per esercitare molestie psicologiche tra pari. Pertanto, devono essere coinvolti solo minorenni perché possa essere considerato cyberbullismo. In caso sia presente un adulto, allora siamo di fronte a un altro tipo di sopruso.

Come si manifesta il cyberbullismo?

Le forme che assume sono molto varie e sono limitate solo dalla competenza tecnologica e dall’immaginazione dei giovani bulli. Alcuni esempi concreti potrebbero essere i seguenti:

  • Pubblicare su Internet un’immagine compromettente (reale o realizzata tramite fotomontaggio) dati sensibili, informazioni che possono nuocere o mettere in imbarazzo la vittima e renderla nota nel proprio circolo di relazioni.
  • Registrare l’indirizzo email della vittima in alcuni siti in modo che in seguito diventi bersaglio di spam, contatti da parte di estranei, ecc.
  • Creare un profilo online falso per conto della vittima, su social network o forum, dove determinati eventi personali, richieste esplicite di contatti sessuali vengono scritte come confessioni in prima persona.
  • Cambiare la password di posta elettronica in modo che il legittimo proprietario non possa consultarla, leggere i messaggi che arrivano alla sua casella di posta, violando così la sua privacy.
  • Registrare, allegando una foto, la vittima su un sito web dove altre persone devono proclamare tramite voti la persona più brutta, la meno intelligente, ecc. Fare in modo che la vittima riceva molti voti in modo che raggiunga la vetta della classifica.
  • Inviare messaggi minacciosi tramite e-mail o messaggistica, perseguitare o stalkerare la vittima in spazi su internet in cui è solito interagire in modo regolare, per provocargli una sensazione di sopraffazione.

Il progetto Sant’Antioco per la prevenzione del cyberbullismo

L’Istituto Ifos di Cagliari insieme ai servizi sociali dei comuni di Sant’Antioco e Calasetta e all’Istituto Globale Sant’Antioco hanno realizzato lo scorso gennaio un progetto di prevenzione e contrasto di questo fenomeno che prende sempre più piede tra i giovanissimi.

Il progetto, il cui nome era “Bambini, ragazzi e nuove tecnologie – Percorsi formativi per educare alla cittadinanza digitale e al rispetto delle norme costituzionali”, ha coinvolto psicologi, dirigenti scolastici e persino genitori ed è nato proprio a seguito della crescente richiesta di formazione riguardo al fenomeno del bullismo digitale. I temi trattati sono stati adattati alle nuove contingenze del periodo che si sta vivendo e alla modalità di didattica a distanza che ha scatenato nuove modalità di cyberbullismo.

L’obiettivo è stato quello di promuovere conoscenza e prevenzione del fenomeno per far sì che famiglia, istituzioni e scuola collaborino in modo sinergico affinché i giovani utilizzino internet in modo responsabile e sicuro.

 

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