Primo PianoSud Sardegna

Da San Giovanni Suergiu a Carbonia, una Marcia per la Pace

Condividi

“La Pace non è un sogno, – commenta Ghigo Di Pasquale, presidente dell’Associazione Senso Comune, – anche noi abbiamo deciso di marciare, di metterci in cammino per gridare no alla guerra e immaginare un mondo dove la parola “pace” non sia solo un’utopia. Domenica 4 maggio avrà luogo l’evento Marcia per la Pace con partenza alle ore 9,30 da piazza IV Novembre a San Giovanni Suergiu con arrivo in piazza Roma a Carbonia”. A sostenere questa lodevole iniziativa l’Associazione Senso Comune, Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Iglesias, l’Auser di San Giovanni Suergiu, Arci Gabbianella Fortunata, Arci APS di Iglesias, Arci Il Calderone di Sant’Antioco, ANPI Sez. di Carbonia, CGIL Sindacato Pensionati Italiani di Carbonia, l’Associazione Sofferenti Psichici di Carbonia e Mare Vivo Sud Sardegna. Giunta alla 2° edizione, la manifestazione si prefigge di condividere il pensiero di solidarietà e promuovere la pace con tutti i popoli che soffrono a causa della guerra con morti e distruzioni.

“In un momento storico, – commenta Ghigo Di Pasquale, – segnato da conflitti sanguinosi dalla guerra in Ucraina all’aggressione israeliana in Palestina, dalle crisi dimenticate in Sudan, Yemen e altre parti del mondo sentiamo l’urgenza di far sentire la voce della società civile. Gli appelli del movimento nonviolento e per la pace sono stati accolti e rilanciati dall’alto magistero di Papa Francesco, che ha definito la guerra un fallimento dell’umanità e ha invocato il coraggio del dialogo e ci spingono a mobilitarci per impedire che la cultura della pace e della giustizia siano sovrastate da quello che sembra un vero e proprio ritorno di una mentalità guerra diffusa tra le classi dirigenti europee e mondiali. Chiediamo con forza l’attuazione di una nuova politica multilaterale e internazionale che metta al centro i valori del dialogo e della pace contro il progetto di riarmo globale. I numeri, di cui nessuno parla, sono drammatici e vanno ricordati. In Ucraina, dall’inizio del conflitto e dell’occupazione russa, sono morti oltre 12.000 civili e oltre 63.000 dispersi di cui 1/3 bambini. 3,7 milioni sono ancora sfollate e non si conoscono ancora con precisione i numeri delle vittime civili che sono morte anche dalla parte russa. Per non parlare dei militari di ambo i fronti. In Palestina dall’inizio dei bombardamenti, da parte di Israele nella Striscia di Gaza sono stati oltre 45.000 morti civili (fonti ONU e OCHA)  di cui 2/3 donne e bambini. Cui si aggiunge la costante violazione dei diritti umani e del diritto internazionale con un assedio disumano che priva la popolazione civile di acqua, cibo, energia elettrica e medicine. 

Ad oggi il premier israeliano è sotto inchiesta, con ordine di cattura internazionale, della corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità. E non si parla più del riconoscimento dello Stato di Palestina nonostante il pronunciamento delle Nazioni Unite. Non abbiamo bisogno di nuovi investimenti in armi. Chiediamo alla politica e ai governi italiani e europei – aggiunge Ghigo Di Pasquale, – di promuovere politiche di accoglienza per le vittime dei conflitti e per chi scappa dalle condizioni di povertà causate dalle guerre e dall’esistenza di regimi antidemocratici; investire i soldi previsti per il piano di riarmo in welfare sociale: scuola pubblica, sanità pubblica e sostegno alle povertà; di promuovere politiche di solidarietà e soluzioni diplomatiche basate sul diritto internazionale. inoltre la riconversione dei poligoni e delle basi militari anche nel nostro territorio e la riconversione civile della produzione di armi. Fermiamo la guerra e costruiamo la pace è il raduno previsto per domenica 4 maggio alle ore 9.30 di fronte alla chiesa di San Giovanni Suergiu. La marcia percorrerà la pista ciclabile con l’arrivo  a Carbonia alle ore 12.00 in piazza Roma con consegna della bandiera della pace ai sindaci presenti. La manifestazione si concluderà con un pic-nic al sacco nel Parco di Villa Sulcis”.

Foto: Archivio Associazione Senso Comune

Comment here