Un’onda di solidarietà e protesta partirà dal mare. Una flotta di barche, piccole e grandi, solcherà le acque da Carloforte fino a Portoscuso per lanciare un messaggio chiaro: “No alla speculazione energetica, sì a una transizione giusta e rispettosa del territorio.”
L’iniziativa, promossa da associazioni civiche, cittadini e realtà religiose locali, nasce come risposta simbolica e concreta alle crescenti preoccupazioni per i nuovi progetti energetici che interessano il Sulcis Iglesiente. Un’area che, tra ferite industriali e promesse mai mantenute, rischia ancora una volta di diventare terreno di conquista per interessi esterni e logiche speculative.
“La flotta ‘No Speculazione Energetica’ tenta di rompere i sovranismi e i colonialismi ambientali che ancora una volta imperversano sui nostri mari e territori,” si legge nel comunicato diffuso dalla Diocesi di Iglesias e firmato da don Antonio Mura, parroco di Portoscuso e responsabile dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro.
Don Mura non usa mezzi termini: denuncia l’arrivo di “imprenditori-prenditori”, favoriti talvolta da una politica distratta e priva di una visione di sviluppo sostenibile, che approfittano di incentivi e fondi pubblici “a spese della nostra gente e dei nostri territori e mari”.
Nel suo appello, il sacerdote invita chi amministra il territorio a non farsi “mandante” di tali operazioni, ma a sostenere una democratica transizione energetica e sociale, fondata sulla dignità delle persone e sul rispetto per la terra e il mare.
La voce della comunità
La manifestazione in mare non sarà solo un gesto di protesta, ma anche un momento di unità. Le barche sfileranno con striscioni, bandiere e messaggi di speranza.
La Chiesa diocesana di Iglesias ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa, invitando tutti i cittadini del Sulcis Iglesiente a “riappropriarsi del diritto di cittadinanza” e a farsi avanti “per manifestare il desiderio di una vita libera e piena di dignità”.
Un segnale che parte dal basso
Quella della flotta “No Speculazione Energetica” è una mobilitazione civile dal forte valore simbolico: un piccolo arcipelago umano e sociale che attraversa il mare per dire no alla logica del profitto a discapito dell’ambiente.
In un territorio spesso dimenticato, l’appello di Carloforte e Portoscuso si trasforma in un segnale potente di rinascita e di partecipazione.
“Grazie alla flotta e a tutte le persone e istituzioni che, a vario titolo, sosterranno l’iniziativa e altre simili,” conclude don Mura nel suo messaggio. “Perché la dignità non è un lusso, ma il punto di partenza di ogni vero sviluppo.”

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