Confartigianato Imprese Sardegna ha scritto al Presidente della Regione, Christian Solinas, ai Prefetti di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari, ai Parlamentari e ai Consiglieri Regionali per esprimere la preoccupazione delle imprese delle costruzioni, dell’impiantistica e dell’indotto dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge “Sostegni ter” che, all’articolo 28, ha introdotto una forte restrizione al sistema delle cessioni del credito nelle operazioni legate alle agevolazioni di riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili. L’Associazione ha, inoltre, allegato alle missive, un decalogo con i motivi per i quali la norma deve essere necessariamente modificata.
Un comparto, quello del “sistema casa” dell’isola, rappresentato da 23mila imprese e 49mila addetti, il cui il fatturato, trainato dall’effetto bonus casa e superbonus, è cresciuto del 35,9% rispetto al periodo pre-covid, immettendo sul mercato delle imprese edili oltre 500 milioni di euro di liquidità.
“Tra le imprese e gli addetti del settore, che già si trovano ad affrontare le gravi ripercussioni connesse all’aumento dei prezzi delle materie e al difficile approvvigionamento delle stesse – scrive la Presidente di Confartigianato Sardegna, Maria Amelia Lai, a nome delle MPI sarde interessate dai bonus casa – vi è una grandissima preoccupazione e tantissimo disagio a causa di questo ennesimo provvedimento che sta avendo un impatto fortemente negativo anche sugli utenti finali. Non passa istante senza che le nostre sedi territoriali ricevano richieste di chiarimento da chi ha cantieri aperti, forniture da consegnare e lavori da chiudere”.
“Oltre alle criticità legate sia alla sostenuta ripresa in atto e sia a manovre speculative – continua Confartigianato Sardegna nella missiva – la situazione risulta particolarmente pesante per quelle imprese che hanno garantito ai cittadini di poter fruire delle agevolazioni, attraverso lo sconto in fattura o l’acquisizione del credito direttamente dal consumatore, e che ora si trovano con la difficoltà, se non l’impossibilità, di cedere a loro volta il credito, con negative ripercussioni sui flussi di cassa, sulla programmazione dell’attività aziendale e sulla tenuta occupazionale”.
L’Associazione Artigiana, ricordando e non sottovalutando anche il problema delle frodi su cui, stando alle notizie di stampa, diverse Procure stanno indagando, evidenzia anche gli effetti perversi che tali norme hanno e che provocano un blocco nell’operatività di tante imprese oneste e responsabili. Situazione che, di fatto, produce ripercussioni negative su cittadini e consumatori che hanno fatto affidamento sulla possibilità di utilizzare l’agevolazione per adeguare i propri immobili ai più elevati standard di efficienza energetica e di sicurezza sismica.
“Tale blocco di operatività, oltre a non garantire una veloce transizione green che rappresenta uno dei più ambiziosi progetti dell’Unione europea – sottolinea Confartigianato – rischia di raffreddare la tanto auspicata ripresa economica e, conseguentemente, il positivo andamento del PIL anche in Sardegna”.
Per l’Organizzazione Artigiana, infatti, lo sviluppo e la sostenibilità oltre a rappresentare un interesse nazionale, rappresentano l’interesse di ogni comunità locale, fondata sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale.
“È auspicabile che le norme in questione vengano rapidamente riviste e modificate per consentire la piena ripresa delle attività, ora di fatto sospese per l’incertezza che ne è scaturita – rimarca la Presidente Maria Amelia Lai – le norme, pur mantenendo adeguati presidi di controllo sulla “bontà” dei soggetti che operano nell’ambito della cessione dei crediti, devono consentire un numero adeguato di transazioni fra coloro che partecipano alla filiera dell’intervento e, in ogni caso, ammettere sempre la possibilità di cessioni nei confronti di intermediari finanziari iscritti ai relativi albi”.
Poi l’appello finale degli Artigiani: “Siamo convinti che anche dalle Istituzioni locali, attraverso lo strumento della Conferenza Stato Regioni – conclude l’Associazione Artigiana – possano arrivare le giuste sollecitazioni al Governo nazionale affinché, una volta per tutte, venga stabilizzato in modo chiaro il quadro normativo di riferimento, nell’interesse dei cittadini e degli operatori economici”.
Fonte: comunicato stampa
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