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EDITORIA: JOHN ELKANN DEFINISCE L’ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI

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John Elkann, tramite la Exor – holding finanziaria olandese controllata dalla famiglia Agnelli – definisce l’acquisizione del gruppo Gedi per 102,4 milioni di Euro: operazione che permette di avere la quota di controllo.

Annunciata a dicembre del 2019, la transazione segna la fine del regno trentennale dei De Benedetti alla guida di Gedi, che vede impegnati oltre mille giornalisti ed include i quotidiani “La Repubblica” e “La Stampa”, il settimanale “L’Espresso” e tre stazioni radio a diffusione nazionale. Secondo il Financial Times, l’acquisizione di Gedi non è “né un trofeo né frutto di nostalgia, ma un investimento”: Elkann è, infatti, convinto di ottenere un successo commerciale dall’operazione ed ha dei piani dettagliati per riuscirci. Nonostante le perdite per 129 milioni di euro registrate da Gedi nel 2019 e quelle che faranno seguito alla crisi innescata dal coronavirus, il presidente di FCA è certo che si possa tornare a fare profitti, producendo giornalismo di qualità.

Alla fine di Marzo c’era stato il via libera della Commissione Ue all’acquisizione di Gedi Gruppo Editoriale da parte di Exor. L’antitrust UE ha indagato sul legame tra il mercato di auto e quello della pubblicità, concludendo che l’entità risultante dalla fusione non avrebbe l’abilità, o l’incentivo, a silenziare fornitori concorrenti di questi prodotti visto che ci sono molti attori alternativi su entrambi i livelli.

I DETTAGLI

Ad acquisire la quota è la società di nuova costituzione, interamente detenuta da Exor, Giano Holding, che è ora tenuta a promuovere una offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle azioni Gedi in circolazione al medesimo prezzo dell’operazione, pari a 0,46 euro per azione.

Exor salirà, tramite Giano Holding, al 60,9% del capitale sociale di Gedi ed al 63,21% dei diritti di voto. Rileverà un 5,06% dalla Mercurio della famiglia Perrone e un 6,07% dalla famiglia Caracciolo, al medesimo prezzo. Cir e Mercurio resteranno azionisti in Giano Holding con una quota del 5% ciascuno.

A completare la quota con cui la società creata da Exor per l’operazione, Giano Holding, controllerà il gruppo editoriale Gedi (60,9% e 63,21%) sarà anche il 5,99% che era già detenuto da Exor e che sarà portato in adesione all’offerta pubblica di acquisto obbligatoria che Giano Holding è tenuta a promuovere sulle restanti azioni in circolazione.

GIRANDOLA DI CAMBI

Lato governance, Gedi ha comunicato la dimissione dal Cda di Laura Cioli, Rodolfo De Benedetti, Francesco Dini e Monica Mondardini. Il Consiglio ha contestualmente cooptato quali nuovi consiglieri Turi Munthe, Maurizio Scanavino (che assumerà la carica di amministratore delegato e dg), Pietro Supino ed Enrico Vellano.

Sul fronte editoriale, immediato il cambio della direzione di Repubblica, quotidiano del gruppo Gedi, dove Carlo Verdelli lascia il suo posto a Maurizio Molinari, fino a poco tempo fa direttore de La Stampa, dove approda Massimo Giannini, attuale direttore di Radio Capital. A Maurizio Molinari è stato anche dato l’incarico di direttore editoriale del Gruppo Gedi. Linus, conclude il comunicato del gruppo, sarà il direttore editoriale del polo radiofonico di Gedi e Mattia Feltri assumerà la direzione dell’Huffington Post, continuando a firmare il Buongiorno de La Stampa.

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