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Finanziaria 2022, Confcommercio: “Finalmente una misura concreta a sostegno del comparto in crisi”

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In Italia l’economia cresce, anche in Sardegna. Il saldo delle imprese al III trimestre 2021 è attivo. Si sono iscritte 1.638 imprese e hanno cessato 893. Il totale dell’economia isolana è 145.192 imprese di cui 34.680 artigiane.

Il Commercio da sempre trainante nelle statistiche però, si è fermato.

C’è una crescita marginale dello 0.03% data dalle imprese dei servizi che crescono del 2.61% arrivando a 28.085 unità.  Quelle che invece perdono, sono le imprese del commercio al dettaglio.

Con amara sorpresa sono diventate meno delle imprese artigiane, 25.724; perdono l’1,7%. Davano occupazione a più di 50mila persone.

“La crisi che sta attraversando il comparto del commercio non deve passare in silenzio né nel dimenticatoio – dichiara Nando Faedda, leader di Confcommercio. – I numeri devono farci riflettere. In Sardegna, a settembre del 2021, le imprese attive del commercio (settore economico G auto, ingrosso e dettaglio) erano 36.577. Da gennaio a settembre le nuove iscritte ai registri camerali sono state 867. Hanno cessato, in soli nove mesi, in 1.595. Il saldo è negativo per 728 unità.

Condividiamo quindi la scelta della Giunta di prevedere una misura a sostegno dei commercianti come stabilita nella finanziaria per il 2022 che prevede un fondo a sostegno del comparto di 30 milioni di euro. La misura, con un contributo a fondo perduto nella misura del 40% per investimenti nel settore, arriverà come acqua fresca sulle imprese fortemente in crisi e orami vicine alla desertificazione – prosegue il Presidente.

L’Assessore Fasolino con l’Assessore Chessa e la Giunta hanno ascoltato le istanze delle imprese che con una misura dedicata potranno investire per l’ammodernamento e la digitalizzazione. Anche la previsione di un contributo a fondo perduto di misura rilevante è corretta. Le difficoltà che i commercianti stanno attraversando vanno sostenute con misure appetibili altrimenti si rischia di impegnare delle somme senza dare ai più piccoli la possibilità di realizzare le azioni necessarie per rimanere nel mercato.

Il terreno da recuperare dopo la pandemia appare infatti eccezionalmente ampio. Nel 2020, i consumi pro capite dei residenti sono diminuiti di circa 1600,00 euro in termini reali. Nel 2021, pure in un contesto favorevole di crescita, solo un terzo di questa perdita, quindi 533 euro, verrà recuperato. A questo si aggiunge l’inflazione connessa anche al caro energia. Speriamo reggano i consumi per le feste.

Confidiamo quindi che la finanziaria diventi rapidamente operativa consentendo agli uffici competenti di attivarsi prontamente per rendere concreta la scelta politica di aiutare i commercianti.

Vale la pena ricordare che l’ultima misura di incentivazione dedicata all’importante comparto risale al 2009, ultimo bando finanziato dalla legge 9 del 2002.”

Fonte: Confcommercio Imprese per l’Italia Sardegna

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