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Gli autori della strage di colombacci non potranno più esercitare la caccia. Revocato il porto d’armi

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Attraverso un video pubblicato con notevole risonanza nel web,  il mese scorso alcuni cacciatori  vantavano compiaciuti l’abbattimento di centinaia di colombacci. Le immagini pubblicate nei social media hanno suscitato l’indignazione generale, non solo degli ambientalisti ma anche degli stessi cacciatori che praticano l’attività venatoria nel rispetto delle regole.

Gli accertamenti eseguiti dal  Servizio Ispettorato di Cagliari del Corpo Forestale, hanno permesso di individuare  i  cinque cacciatori, autori dell’esorbitante predazione.

Agli autori dell’illecito è stata contestata la violazione di abbattimento di selvaggina oltre il limite consentito nel calendario venatorio, la quale consiste nella sanzione di 26 euro per ciascun capo eccedente il limite massimo consentito che, per il colombaccio, è di 15 esemplari abbattibili da ogni singolo cacciatore.
La sanzione contestata per la violazione ammonta dunque a 3000 euro a carico di ciascuno dei cinque trasgressori.

La Questura di Cagliari, a seguito della segnalazione del Corpo Forestale,  ha revocato   con provvedimento urgente le licenze di porto di fucile   ai cinque cacciatori ritenuti responsabili della strage di colombacci.

La Questura   ha  ritenuto di applicare tale provvedimento a carico dei responsabili  poiché, a seguito dei fatti accertati e contestati dal Corpo Forestale,  sono venute a mancare le condizioni   di affidabilità   e di buona condotta necessarie per   il possesso dell’arma  ai sensi del testo unico  delle leggi  di pubblica sicurezza.

Dal momento della notifica, i trasgressori  non sono  quindi più autorizzati a esercitare la caccia.

Fonte: comunicato stampa

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