Una sanità in grosso affanno nel Sulcis Iglesiente. Anche l’Assistenza Domiciliare della Asl comincia ad avere grossi problemi sull’approvvigionamento di materiale per el medicazioni. Quindi i pazienti sono costretti ad acquistare tutto ciò che l’azienda sanitaria, al momento, non riesce più a fornire.
A illustrare chiaramente la situazione è il dott. Giorgio Madeddu, medico di Medicina Generale di Iglesias, in una lettera inviata al neo commissario della ASL 7, Andrea Marras, e che proponiamo nella sua interezza:
“Dott. Marras, benvenuto nel Sulcis,
Arriva nel nostro territorio con un gradimento bipartisan, apprezzato dal Centro Destra e Centro Sinistra entrambi purtroppo responsabili equamente della catastrofe Sanitaria sarda e sulcitana non è quindi medaglia da ostentare, Lei avrà il tempo, magari oltre il semestre iniziale, per dimostrare che questa volta tutto sarà miracolosamente diverso.
Desidero condividere con Lei due episodi che nei giorni scorsi mi hanno, meravigliato e deluso per la contraddizione che esprimono. Mercoledì 28 maggio: partecipai con attenzione e interesse all’incontro “Torna a casa con me”, organizzato dalla ASL7 che Lei oggi dirige, proponeva un servizio per il trattamento e la riabilitazione dei Pazienti con stomia. Considerando le difficoltà che i portatori di stomia sperimentano soprattutto se non affiancati da famiglie presenti e ben organizzate, questo riferimento all’interno della Chirurgia Generale rappresenta una brillante opportunità per la vita complessa e spesso fragile di questi Pazienti. Iniziativa apprezzabile, utile, da sostenere e chiedere alla ASL di rafforzarla e proporla anche a domicilio. Ottima iniziativa.
Giovedì 29 maggio: di prima mattina chiesi appuntamento allo staff dell’ADI di Iglesias e come al solito ci incontrammo dopo poche ore. Ogni attivazione di Assistenza Domiciliare Integrata è colma di speranza, poter essere utile al Malato, alleviare sofferenze, incoraggiare Paziente e Familiari all’ottimismo e alla fiducia nel servizio sanitario. Col passare degli anni ho rilevato non poche carenze rispetto al passato e se devo essere onesto l’ADI come altri servizi sanitari territoriali mostrano criticità preoccupanti ma questa è un’altra storia.
L’incontro con il Collega e le Infermiere è stato come al solito cordiale, condivise le problematiche sanitarie e sociali del Paziente programmiamo le necessità immediate da proporre. Andava tutto bene, avvertivo la consueta sensazione, gradevole, essenziale per un medico, sarei stato utile al mio Paziente invalido con una grave patologia che necessitava di frequenti medicazioni. Il colloquio volgeva ai saluti finali quando mi viene confidato: “Non abbiamo garze sterili e fasce per le medicazioni, la Famiglia deve fornirle agli infermieri”. Dopo lo sgomento iniziale e la rabbia per un Sistema Sanitario decadente, riserva di caccia dei partiti politici, ho salutato e pensato a come comunicare alla Famiglia la novità. La carenza delle forniture da circa un mese coinvolge l’intera regione poiché garze sterili e non sterili, cotone e bende coesive sono gestite dall’ARES Sardegna. Provai vergogna quando qualche ora dopo, chiamai il Paziente per comunicare la triste realtà. Vergogna di far parte di un Servizio Sanitario non all’altezza che non riesce a prevedere e programmare i bisogni minimi della comunità, indolente, incapace di onorare la gratuità delle cure, gestito in modalità clientelare da politici logorroici, abituati a perdere il tempo in discorsi inutili e passerelle spocchiose ma non in grado di garantire le garze sterili. Noi medici da troppo tempo sembriamo anestetizzati, poco avvezzi a reagire davanti alle ingiustizie subite dai Pazienti, rassegnati al declino della Sanità Pubblica dove sarebbe opportuna ribellione di tutta la categoria.
Sono profondamente motivato a lavorare insieme a tutti i professionisti dell’Azienda, che ogni giorno dimostrano impegno, competenza e dedizione, anche in condizioni non facili, caratterizzate dalla carenza di personale e carichi di lavoro importanti. Credo che insieme, con serietà e visione, potremo avviare un vero processo di cambiamento. Ripropongo la sua recente dichiarazione sul sito della ASL che ritengo, saggia e propositiva, la nostra missione obbliga a costruire “insieme, con serietà e visione”,
Prima del “Processo di Cambiamento” che dubito registreremo in tempi brevi,
INSIEME PROCURIAMO LE GARZE AI PAZIENTI.”
Fonte: web
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