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Il capo del Polisario deve eleggere domicilio, numero telefonico e non lasciare la Spagna

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Il capo delle milizie Polisario, Brahim Ghali, accusato di denunce per “tortura” e “genocidio”, è stato ascoltato martedì 01 giugno 2011 dalla giustizia in Spagna.

Deve eleggere un domicilio, fornire un numero telefonico e non deve lasciare il territorio spagnolo.

Per ora il giudice ha confermato solo due denunce di Fadel Breika e di ASADEDH. In attesa di confermare le altre.

Ricoverato da aprile a Logrono in nord di Spagna per complicazioni legate al Covid-19 con falsa identità algerina (Mohamed Benbattouche), Brahim Ghali è interrogato tramite videoconferenza dall’ospedale da un giudice dell’alto tribunale di Madrid dell’Audience nazionale.

L’audizione fa seguito a una denuncia “per detenzione illegale, torture e crimini contro l’umanità” presentata nel 2020 da Fadel Breika cittadino spagnolo, dissidente del Fronte Polisario, il quale afferma di essere stato vittima di “torture” nei campi profughi saharawi a Tindouf, in Algeria.

La seconda denuncia presentata dall’Associazione Saharawi per la difesa dei diritti dell’uomo (ASADEDH) per “genocidio”, “assassinio”, “terrorismo”, “tortura” o “sparizioni” nei campi di Tindouf.

Presente anche la denuncia per stupro sessuale presentata dalla giovane Khadijatou Mahmoud Zoubir stuprata da Ghali in Algeria.

Le prime dichiarazioni delle vittime in seguito alla comparizione di martedì davanti all’Udienza Nazionale spagnola:

Fadel Breika (rapito e torturato dal polisario tra il 18 giugno e il 10 novembre 2019 in Algeria): “La comparizione oggi davanti alla giustizia di questo criminale di guerra che ha torturato e ucciso centinaia di persone è una vittoria per le sue vittime che chiedono giustizia. Il fatto che Brahim Ghali, responsabile di gravi crimini per 50 anni, sia sul banco degli imputati, rappresenta un passo avanti verso il ripristino della giustizia. Questa comparizione è solo l’inizio di un processo che raggiungerà anche gli altri dirigenti della banda separatista del polisario. Abbiamo fiducia nell’indipendenza della giustizia spagnola, che prenderà le misure adeguate affinché questo criminale risponda delle sue azioni abiette“.

Pedro Ignacio Altamirano, cittadino spagnolo (vittima di minacce di morte in Spagna da parte del gruppo polisario): “La comparizione del torturatore Brahim Ghali è solo l’inizio per rendere giustizia alle vittime di un gruppo terroristico coinvolto in atti di genocidio e di tortura. Il caso deve aprire la strada alla condanna degli altri criminali della dirigenza del polisario, responsabili dei crimini commessi contro i dissidenti, ma anche contro la popolazione nei campi di Tindouf in condizioni disumane“.

Dahi Aguai cittadino marocchino di Sahara Marocchino (ex detenuto del polisario in Algeria): “La comparizione del capo delle milizie del polisario per la prima volta dinanzi alla giustizia spagnola è una buona notizia per le vittime di questo torturatore. E’ il risultato di molti anni di duro lavoro per rendere giustizia alle vittime e per gettare luce sui gravi crimini commessi da questo imputato. Si tratta di un’evoluzione importante in questo processo che mira a far conoscere all’opinione pubblica e alla giustizia spagnola il vero volto di questo criminale. Abbiamo fiducia nell’indipendenza della giustizia spagnola affinché il Brahim Ghali sia giudicato“.

Khadijatou Mahmoud Zoubir cittadina spagnola, vittima dello stupro del criminale Brahim Ghali: “Siamo qui oggi a manifestare davanti al tribunale affinché la giustizia sia fatta“. La vittima khadijatou ha partecipato al sit-in di protesta nello stesso momento dell’interrogatorio di Ghali.

di Yassine Belkassem

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