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Il Carnevale in Sardegna: tradizione, trasgressione e comunità

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Il Carnevale in Sardegna è una festa che mescola tradizione, folclore e un forte senso di comunità. Questa celebrazione, che si svolge ogni anno nei mesi invernali, rappresenta un momento atteso da grandi e piccoli, capace di portare allegria e colori in tutta l’isola. Radicato nella cultura popolare, il Carnevale sardo unisce elementi arcaici e manifestazioni moderne, coinvolgendo intere comunità in un’atmosfera di festa e condivisione.

Ufficialmente, il Carnevale prende il via con il “Giovedì Grasso”, che nel 2025 cadrà il 27 febbraio, e si conclude con il “Martedì Grasso” il 4 marzo, ultimo giorno di celebrazione prima dell’inizio della Quaresima. Questo periodo, carico di spensieratezza e trasgressione, precede il tempo di riflessione quaresimale. Le festività sono caratterizzate da maschere, musica e riti antichi legati al ciclo della natura e alla fertilità, eredità di un passato ancestrale che si mescola alle tradizioni cristiane.

Il Carnevale in Sardegna è anche un momento di sovvertimento dell’ordine sociale. Come accadeva nelle società arcaiche, il mondo quotidiano viene temporaneamente capovolto, offrendo un’occasione di trasgressione e libertà. Maschere grottesche, gesti simbolici e comportamenti irriverenti rappresentano un caos rituale che ha una funzione rigenerativa: attraverso la rottura temporanea delle regole, si prepara la comunità al ritorno all’ordine e al rinnovamento. Questo aspetto è evidente nei riti di chiusura del Carnevale, come il rogo del fantoccio, che simboleggia la fine del disordine e il ristabilimento dell’equilibrio.

Nel Sulcis e nell’Iglesiente, un esempio di trasgressione legata al sovvertimento dell’ordine sociale era l’usanza di mascherarsi con abiti tradizionali del sesso opposto. Gli uomini, per esempio, indossavano l’abito tradizionale femminile, un gesto che rappresentava una trasgressione inammissibile in qualunque altro contesto al di fuori del Carnevale. Questo ribaltamento simbolico dei ruoli, reso possibile solo in questo periodo dell’anno, enfatizzava la libertà e il caos come parte integrante della festa.

Ogni angolo della Sardegna celebra il Carnevale con tradizioni peculiari. In paesi come Mamoiada e Ottana, spiccano le maschere tradizionali dei “Mamuthones” e degli “Issohadores”, nonché dei “Boes e Merdules”. Questi costumi, spesso realizzati con pelli e campanacci, rappresentano figure mitologiche o animali in conflitto con l’ordine naturale e sociale. Le loro suggestive danze rituali, accompagnate da movimenti cadenzati, evocano antichi riti propiziatori legati alla fertilità e alla rigenerazione. Accanto a queste tradizioni arcaiche, molti comuni organizzano sfilate di carri allegorici e gruppi in maschera, creando un’atmosfera vivace e festosa che coinvolge intere comunità.

Un esempio significativo è il Carnevale antiochense, uno degli eventi più attesi a Sant’Antioco. Ogni anno, grandi e piccoli riempiono le strade per partecipare a una festa vivace e colorata. La manifestazione include carri allegorici e gruppi mascherati, che portano allegria e creatività in ogni angolo della città. Per partecipare è necessario iscriversi con anticipo, un aspetto organizzativo che assicura una gestione efficace e favorisce il coinvolgimento di tutti. Quest’anno, la sfilata si terrà il 23 febbraio, animando Sant’Antioco con musica, colori ed entusiasmo. Eventi simili si svolgono in molti comuni del Sulcis, ognuno con le proprie particolarità. Queste feste non rappresentano solo un momento di divertimento, ma sono anche un’occasione per valorizzare le tradizioni locali e rafforzare i legami comunitari.

Un elemento immancabile del Carnevale in Sardegna è la gastronomia, che aggiunge un tocco di dolcezza alla festa. Tra i dolci tipici spiccano le “zippole” o “zeppole”, soffici frittelle arricchite con miele o zucchero. Altri dolci tradizionali sono i ravioli fritti ripieni di ricotta dolce e aromatizzati con scorza di limone, i “para frittus”, deliziosi anelli fritti ricoperti di zucchero, e le “castagnole”, piccoli bocconcini fritti e zuccherati che rendono ancora più speciale questo periodo.

Il Carnevale in Sardegna è molto più di una semplice festa: è un momento in cui tradizione e modernità si incontrano, creando un legame profondo tra passato e presente. Le maschere arcaiche, le sfilate, la gastronomia e i riti simbolici fanno di questa celebrazione un inno alla gioia e alla condivisione. È un invito a vivere intensamente il presente, celebrando il caos e la trasgressione come preludio alla rigenerazione e al ritorno all’ordine con l’inizio della Quaresima.

Di Vanessa Garau

 

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