Algemeen Dagblad, quotidiano olandese, intervista Stefan De Vrij, difensore nerazzurro fresco di scudetto.
“Fantastico vedere tutta quella gente in piazza Duomo a Milano, tutti così felici. Se questo è solo un punto di partenza? Mettiamola così: il club ha certamente ambizioni. Ma prima godiamoci questo traguardo“.
Meriti di Conte – “Se lavori con questo allenatore, capisci perché ha così tanto successo. È così appassionato, così esigente. E tatticamente molto forte. Siamo preparati per ogni partita nei minimi dettagli. Sappiamo tutto dell’avversario, del suo modo di attaccare e difendere. Conte ha portato con sé un’intera squadra quando è entrato all’Inter. Con Oriali come assistente. A volte mi racconta che ha giocato contro Cruyff negli anni ’70: ‘Non si poteva difendere contro di lui’ mi dice“.
Champions – “È stata una delusione essere stati eliminati. E anche adesso mi sento ancora fresco e in forma. Mancano ancora quattro partite di campionato e poi la preparazione per gli Europei. Con le partite del nostro girone in casa. E il pubblico all’Arena“.
Euro 2000 – “Ricordo di aver guardato Euro2000 nel mio paese, da bambino. Quando siamo stati eliminati dall’Italia in semifinale, non ho avuto il coraggio di guardare la serie di rigori“.
Miglior difensore – “Ho pensato che fosse un enorme complimento leggere che una leggenda come Van Hanegem mi classifichi tra i migliori al mondo. E potrebbe avere ragione.Non sono spesso in primo piano penso per il mio carattere. Sono stato educato un po’ così e penso che vada bene“.
Stagione – “Ho giocato più di sessanta partite da giugno, ma non sono ancora stanco. Ho avuto il coronavirus, ho perso delle partite per questo, avendo influenza per due giorni e perdendo gusto e olfatto. Per fortuna, però, mi sono ripreso“.
Finale Europa League – “Perdere è stata una grande delusione, ma ci ha aiutato a fare lo step successivo. Abbiamo iniziato questa stagione facendone altri. Questa Inter è stabile, solida, unita. La scorsa stagione a volte prendevamo gol alla fine, quest’anno ci è successo raramente. E c’era sempre la pazienza, questo ha fatto la differenza“.
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