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La storia: Sonia “Sto vivendo con il terrore che qualcuno mi segua e mi faccia del male”

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Gli uomini non imparano mai e nonostante tutte le campagne contro la violenza sulle donne esiste sempre qualche utile deficiente e delinquente che non capisce e persevera nel volerle molestare al punto di stravolgere una vita normale. In questi casi il silenzio è deleterio perché si da forza a questi spregevoli individui che non hanno nulla di umano. Ma Sonia non ci sta e in un lungo post su FB dichiara tutta la sua paura verso chi, da tempo, le sta sconvolgendo la vita.

Giovedì 20 Agosto, ore 01.26

Sto compiendo il mio solito tragitto casa-lavoro.

Mi è venuta una sciatica alla gamba sinistra, e quei 10 minuti che mi separano da casa sono strazianti.

Lo sono perché, da qualche settimana ormai ho dovuto cambiare strada e allungare di qualche decina di metri per percorrere una strada più “trafficata”.

Immaginerete il perché, o forse no. Nel dubbio ve lo dico: All’angolo mi aspettava sempre un ragazzo, di giovane età.

Ha iniziato il primo giorno, cotto come la merda ad urlarmi “Ciao bella vieni con me”.

L’hanno sentito tutti!

Bèh è ubriaco ed è normale.

Cammino veloce, lui continua ad urlare.

Corro, lo semino e vado a casa.

Il secondo giorno ancora impaurita dall’evento, scelgo di fare la stessa strada, pensando di non incontrarlo..in effetti sarà stato lì per caso!

Giro l’angolo e lui era lì, seduto allo stesso posto, sobrio stavolta, aspettandomi.

Ingoio un magone di ansia e vado dritta, passo svelto.

Inizia a seguirmi, facendo versi, fischi e chiamandomi con nomignoli ammiccanti.

Corro, con il telefono in mano cercando di chiamare qualcuno per avvisare.

Lui si arrende, lo semino.

Torno a casa.

Il terzo giorno, cambio strada, allungando di un po’…lui non c’era, ma la paura di incontrarlo, Si!

Oggi, stavo tornando a casa e c’era un ragazzo fermo i macchina, mi guarda e io tiro dritto, con la paura di sorridergli ( perché ormai un sorriso può essere interpretato come consenso).

Fa il giro e ripassa dalla strada che stavo percorrendo, ancora e ancora e si parcheggia affianco a me.

Chiamo un amico, facendo finta di avvisarlo di aspettarmi che ero arrivata a casa.

Cammino, con il terrore di voltarmi dietro e vedendolo camminando verso di me.

Torno a casa.

Chiudo il passante, accendo tutte le luci e mi faccio il mio solito giro di ronda, perché ormai vedo chiunque ovunque.

Negli specchi, nelle finestre, nei rumori, che si affaccia in camera mia e mi dice ti ho presa.

Sto vivendo con il terrore che qualcuno mi segua e mi faccia del male.

Ieri notte ho fatto un incubo, dove entravano a casa mia e mi molestavano.

Questi eventi, mi stanno disturbando il sonno, mi creano problemi a fidarmi delle persone, mi bloccano a livello comportamentale per paura di essere fraintesa.

Questi “piccoli” eventi creano disturbi nella psiche e Ve lo dico, perché l’ho provato sulla mia pelle.

Questi sono episodi che mi succedono con una frequenza allarmante.

Ovviamente mi hanno fischiata anche oggi, per strada.

Per non parlare delle volte in cui mi hanno toccata, palpata senza preoccuparsi minimamente di chi avessero davanti.

Senza preoccuparsi di capire che il mio corpo è solo la mia immagine ed è MIO. Che io sono una ragazza, studentessa, lavoratrice, con una famiglia, degli amici, dei sentimenti e delle emozioni.

Pensate a quello che dite, a quello che fate.

Voglio che questo messaggio si diffonda, non voglio consenso, il vostro mi piace, voglio che lo capiate! IO VOGLIO ESSERE LIBERA!”

Il suggerimento per Sonia e per tutte le donne che purtroppo sono vittime di molestatori è di rivolgersi alle forze dell’ordine oppure ai vari centri antiviolenza dove sicuramente troveranno conforto e aiuto immediato.

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