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Lo Stemma Episcopale di S.Ecc. Mons. Mario Farci in una lettura iconografica ricca di simbolismo e di vita ad opera dell’artista Giuseppe Quattrociocchi

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É tradizione nella Chiesa cattolica avvalersi di stemmi araldici di identificazione in ambito ecclesiastico con emblemi e segni di dignità. Lo stemma è strettamente personale e contiene simboli derivanti dalla storia e ideali, devozioni e tradizioni famigliari o riferimenti al nome o alla vita. Potremo notare il nuovo stemma episcopale di S.Ecc. Mons. Mario Farci che descrive attraverso il simbolismo e il motto riportato sul cartiglio “Christus dilexit ecclesiam” (tratto dalla Lettera agli Efesini Ef 5,25). “Cristo ama la Chiesa” motto voluto dal nuovo Pastore della Diocesi di Iglesias come chiave interpretativa dei suoi corsi di teologia. Lo stemma vescovile ha la forma sannitica diviso dai colori rosso e azzurro; nel rosso tre spighe di grano poste a ventaglio che germogliano dal campo verde, in alto una stella a otto punte simboleggia Maria Santissima e tra i gambi delle spighe si richiama l’Eucarestia e un falcetto che riporta il lavoro operoso della sua famiglia.

Sul campo azzurro una croce d’oro  gemmata di rosso all’estremità che simboleggia l’amore di Cristo per la sua Chiesa. Ai piedi della croce due palme che inneggiano il martirio di Sant’Antioco e di San Saturnino.  La croce richiama la figura di Sant’Elena che secondo la tradizione cristiana  ritrovò la vera croce di Cristo a Gerusalemme inoltre la croce ricorda la Parrocchia SS Crocifisso di Genneruxi in cui il Vescovo ha svolto il suo servizio quando era seminarista. Le gemme di rosso alle estremità della croce riferiscono la Città di Quartu Sant’Elena, ai quattro figli della famiglia Farci e ai quattro nipoti del Vescovo.  Alla base dell’azzurro troviamo le onde del mare che si accostano al Golfo degli Angeli e del Sulcis Iglesiente, mare che ci collega al brano evangelico della pesca miracolosa letto nella messa episcopale (Lc 5,11-11).

Lo studio grafico dello stemma è stato effigiato dall’artista Giuseppe Quattrociocchi titolare della Graphic and Heraldic Designer. Nato a Popoli in Abruzzo nel 1973 è diplomato in lingue e laureato in Musicoterapia presso il Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara; approfondisce lo studio dell’organo a canne e dedicandosi alla direzione di coro. E’ stato infatti organista e direttore di coro della “Corale Polifonica Parrocchiale” in Vittorito (Aq), direttore di Coro della “Cappella Musicale S. Lucia” in Cagliari, direttore e organista della Corale S. Maria della Pace in Popoli (Pe) e direttore del Coro Polifonico della Concattedrale di Valva. Studia con successo anche come grafico pubblicitario nel capoluogo sardo, specializzandosi anche come web designer e fotografo. “Ultimamente. – commenta il M° Giuseppe Quattrociocchi, – si assiste a una generale ripresa di interesse verso la nobile arte dell’araldica che, grazie ai suoi colori vivaci, alla ricchezza dei suoi simboli e al suo potere di suggestione, ha suscitato nel corso dei secoli un fascino profondo e misterioso. In questa disciplina scienza e arte si fondono in un connubio che forse non ha pari nelle manifestazioni del sapere e della creatività umana. Infatti ha precise regole, uno stile caratteristico e un linguaggio tutto particolare, l’araldica associa la bellezza immediata e comunicativa di scudi arricchiti da figure innumerevoli, di decorazioni preziose e di tantissime combinazioni possibili di colori e forme.

Entrare nel mondo dell’araldica, – aggiunge il M° Giuseppe Quattrociocchi, –  è un cammino affascinante ma inizialmente faticoso per la complessità delle norme che lo regolano. Ma una volta iniziato, il cammino diventa sempre più appassionante. E chi ha dietro le spalle qualche anno di studio e attenta osservazione, può rendersi conto di come in questo “mondo”, ci sia sempre più da scoprire, sempre più da imparare, sempre più da sorprendersi. Ma anche chi è più esperto in materia potrà trovarvi spunti di notevole interesse, sia per la bellezza e la chiara intelligibilità delle esecuzioni, come lo stemma creato per l’Arcivescovo Metropolita di Cagliari S. Em.za Giuseppe Baturi, sia per la ricchezza con cui le diverse raccolte sono state create”.

Foto autorizzate

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