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LoL Chi ride è fuori, bufera sui social per gli sketch. Lillo risponde…

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LoL – Chi ride è fuori, è il grande tormentone di queste settimane di aprile. Il programma prodotto a Amazon e condotto da Fedez e Mara Maionchi sta spopolando sui social, con utenti che ogni giorno postano centinaia e centinaia di meme sulle clip del programma. Mattatori della prima edizione sono sicuramente Ciro Priello, vincitore, Pintus, Elio, Frank Matano e Lillo. In particolar modo al centro della bufera è capitato Lillo, autore dei tormentoni come “Posaman” e “So’ Lillo“. Il famoso comico Lillo, al secolo Pasquale Petrolo, è stato accusato di aver copiato il numero del mago dalla versione tedesca del programma. Non solo lui sarebbe finito sotto accusa, anche Elio è stato accusato di aver copiato il costume da Monnalisa alla versione tedesca.

Lillo fa chiarezza sugli sketch presenti in LoL

Le segnalazioni degli utenti sono state raccolte da Selvaggia Lucarelli con un tweet in cui lo sketch del mago Lioz eseguito da Lillo Petrolo viene messo a diretto confronto con quello eseguito da un concorrente della versione tedesca di LOL.

A raccontare la verità e a spiegare come stanno le cose ci ha pensato lo stesso Lillo in un’intervista al Corriere della Sera: il numero del mago Lioz, come in effetti dichiarato subito, è un omaggio al vero mago. “In realtà è tutto molto semplice. Quel numero non è mio e nemmeno del concorrente tedesco, ma del mago Lioz, come dichiaro anche all’inizio dello sketch, mostrando anche un finto biglietto che mi avrebbe consegnato lui, in quanto suo adepto. Insomma, ho subito dichiarato l’autore. Ad ogni modo, il concetto di LOL è far ridere gli altri, non necessariamente con cose del proprio repertorio. Se devi far ridere gli altri usi anche cose che fanno tanto ridere te per primo. Sempre dichiarando la fonte. Anche le barzellette non le ho inventate io. Ma mi facevano ridere“.

Lillo: “Posaman e Sono Lillo sono miei”

LoL

Nel corso dell’intervista, Lillo poi ha spiegato anche gli altri sketch diventati famosissimi nel web: “Posaman o la frase “so’ Lillo” è chiaro che vengono da me, ma è un gioco, una sfida in cui ognuno usa le armi che gli fanno più ridere“.

Infine fa chiarezza anche sul ruolo degli autori all’interno del programma, specificando: “Gli autori ci hanno solo messi in condizione di fare tutto quello che volevamo per far ridere. E quindi, dicendo che volevo fare Posaman, mi hanno fatto trovare il costume. È stato naturale parlare delle cose che avremmo voluto proporre e loro hanno fatto il possibile per assecondarci. Ma sono stati i primi a dirci che non dovevamo fossilizzarci sulla questione che fosse tutto repertorio nostro. Davvero, è un gioco, non una esibizione personale“.

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