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Napoli si ribella al coprifuoco imposto dal governatore De Luca

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Napoli si ribella al coprifuoco imposto dal governatore De Luca. In tarda serata una folla di persone si è radunata tra le strade del centro storico, riversandosi poi davanti al palazzo della regione, a due passi da Piazza del Plebiscito. Una protesta inizialmente pacifica, sfociata poi in scontri e tensione con le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa. Fumogeni, petardi e bombe carta hanno reso hanno fatto presto degenerare la manifestazione in una vera e propria guerriglia. Un cassonetto è stato dato alle fiamme, contro gli agenti sono state lanciate anche bottiglie di vetro. “Libertà”, gridano in tanti, mentre il fumo avvolge tutto.

Fermata la circolazione in alcune strade, assalita un’auto dei vigili urbani. Un giornalista di Skytg24, presente a documentare la vicenda, è stato aggredito da un gruppo di persone, che hanno inseguito lui e il suo operatore per un tratto di strada. Il tutto è stato trasmesso in diretta dal canale di informazione satellitare.

La protesta è montata in giornata, partendo da un flash bob rilanciato sui social. I manifestanti sono scesi in piazza con il volto coperto dalle mascherine, muniti di petardi e fumogeni. Il corteo si è mosso inizialmente da largo San Giovanni Maggiore, davanti la sede dell’Università Orientale. Alcune persone hanno mostrato alcuni striscioni: “Tu ci chiudi, tu ci paghi”, “A salute è a prima cosa ma senza soldi non si cantano messe”. Messaggi diretti, come sottolineato, al governatore De Luca e alle misure anti-Covid deliberate per la Campania.

Scene di guerriglia urbana in via Santa Lucia, davanti al palazzo della Regione Campania. I manifestanti, tutti con il volto coperto dalle mascherine, sono riusciti a superare lo sbarramento delle forze dell’ordine e ora in centinaia stanno lanciando petardi e accendendo fumogeni davanti al palazzo mentre le forze dell’ordine rispondono con un fitto lancio di lacrimogeni. Dal corteo anche bottiglie di vetro contro il muro degli agenti, un centinaio, in tenuta antisommossa. Uno dei razzi dei manifestanti è finito in mezzo ai curiosi che su via Santa Lucia assistevano alla scena. Nessun ferito.

Obbligo di chiusura dal 23 ottobre al 13 novembre, di tutte le attività commerciali, sociali e ricreative dalle ore 23.00 alle ore 5.00 del giorno successivo. È quanto disposto dall’ordinanza numero 83 firmata dal governatore della Campania, Vincenzo de Luca. «Gli avventori degli esercizi di svolgimento delle attività indicate al primo periodo sono tenuti a rientrare al proprio domicilio, dimora o residenza entro le ore 23.30 – si legge nell’ordinanza – dalle ore 23,00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero motivi di salute. È sempre consentito il rientro al proprio domicilio, dimora o residenza dal luogo di lavoro». «Per l’intero arco della giornata – prosegue l’ordinanza – è fatto divieto di spostamenti dalla provincia di domicilio, dimora o residenza sul territorio regionale verso altre province della Campania. Sono consentiti, limitatamente al diretto interessato nonché ad accompagnatore, ove necessario, esclusivamente spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, familiari, scolastiche, di formazione o socio-assistenziali ovvero situazioni di necessità o d’urgenza ovvero motivi di salute – si sottolinea – È in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza dal luogo di lavoro».

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