Politica nazionale e esteraPrimo Piano

Negata estradizione per Assange, Stati Uniti delusi

Condividi

Questo 2021 riprende dove c’eravamo lasciati, per quanto rigurada l’affaire Julian Assange: siamo di nuovo ad una fase di stallo, dal momento che l’alta corte britannica ha respinto la richiesta di estradizione inoltrata da parte del Stati Uniti. Mentre il Messico ha fatto sapere la propria disponibilità nel concedere asilo politico all’ex fondatore di Wikileaks, lo stesso Assange attende per mercoledì il verdetto sulla richiesta di libertà vigilata depositata dai suoi legali.

Il giudice Vanessa Baraitser, della corte penale londinese di Old Bailey, ha ritenuto “dimostrato” che il programmatore australiano possa togliersi la vita se trasferito in Usa, dove deve rispondere di 18 capi d’accusa per rivelazione di segreti di Stato, pirateria informatica e spionaggio, imputazioni che potrebbero costargli fino a 175 anni di carcere. Oltre oceano, invece, la risposta non si è fatta attendere, dopo aver espresso il proprio dissenso verso la decisione dell’amico e alleato Regno Unito, nei prossimi giorni verrà preparato il ricorso contro la sentenza e il rappresentate legale dell’ambasciata Usa a Londra ha già preannunciato che il ricorso verrà presentato al più presto.

Julian Assange

Mentre tutto resta invariato, appeso ad un filo, il braccio di ferro sul caso Assange resta in piedi e lo stesso rimane nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, a Londra, dove è rimasto in custodia dopo aver scontato la condanna a 50 settimane di carcere per violazione dei termini della libertà vigilata.

Il caso Assange è uno dei più controversi degli ultimi anni, tra accuse cadute (vedi quelle di violenza sessuale) protezione politica da parte di alcuni stati e la questione mail che, casualmente, vennero alla luce proprio durante la campagna ameircana per le elzioni del 2016 che videro poi Trump sedersi sullo scranno della Casa Bianca. 

Come dicono gli inglesi, let’s see..

Comment here