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Pimentel: “Tulipani, magia di vita”, al via la sesta primavera nel Giardino di Lu con 200 mila tulipani contro il tumore ovarico

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Edizione 2022: C’è la magia, e c’è la Vita, quest’anno nel titolo assegnato alla sesta Primavera del “Giardino di Lu”, l’unico campo, in tutta Italia, che coltiva e dona tulipani non a scopo lucro ma per sostenere la ricerca scientifica, quella sul tumore ovarico. Sabato 19 marzo si spalancheranno i cancelli ai visitatori e ad accoglierli ci saranno 200 mila tulipani di ogni colore: rossi, gialli, bianchi, fucsia, rosa, arancioni, viola, neri, bicolori. Quest’anno saranno presenti anche altre varietà floreali: dalle fresie, agli iris, ai ranuncoli, mentre le piante delle farfalle, gli ulivi, i glicini e l’albero di Giuda, messi a dimora l’anno scorso, iniziano a farsi più robusti e vistosi. Tutti i fiori potranno essere raccolti e acquistati per sostenere l’attività di informazione, formazione e ricerca contro il tumore ovarico che l’associazione “Il Giardino di Lu” porta avanti dal 2017 in nome e in ricordo di Luena Mirai, la giovane pimentellese sconfitta a 37 anni proprio da un carcinoma ovarico. Ci sono anche altre sorprese in quest’ultima edizione: la presenza di una sezione particolare dedicata alle donne, dal forte valore simbolico ed emotivo, tutta di tulipani rosa, con le foto e le dediche di “donne speciali”. E ancora, la vendita delle nuove magliette con la stampa del murale “Cura” di Manu Invisible, realizzato l’anno scorso all’ingresso di Pimentel dal celebre artista sardo per sensibilizzare l’opinione pubblica alla conoscenza dell’esistenza e dell’attività del Giardino. Come ogni anno, non mancherà il recinto con la cavallina Zeniosa, idolo dei visitatori bambini. Il Giardino resterà aperto con i suoi tulipani in fiore per i prossimi due mesi, tutti i giorni dalle 9 alle 18. È preferita la prenotazione tramite whatsapp ai numeri 351.5804645 o 340.2494517. Tutte le informazioni sulla storia, l’attività, le modalità e gli strumenti per il sostegno all’associazione sono reperibili nel sito www.ilgiardinodilu.org, attraverso il quale è possibile anche compiere delle donazioni dirette.

I progetti finanziati: dal 2017 a oggi l’associazione, grazie alla vendita di oltre 400 mila tulipani, ha già raccolto e donato circa 60 mila euro per progetti di alto valore sociale. “Ci stiamo muovendo su diversi fronti” spiega Maria Fois Maglione, madre di Luena nonché fondatrice e presidente della Onlus: “abbiamo finanziato un progetto di un anno intero per il sostegno psicologico, attraverso figure specializzate, delle pazienti oncologiche dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano; abbiamo organizzato un convegno sul tumore ovarico con i principali esperti del mondo medico-scientifico sardo e nazionale; abbiamo donato centinaia di tulipani agli ospedali di Cagliari, per offrire un messaggio di vita, speranza e amore ai pazienti ricoverati, soprattutto negli ultimi due anni, in cui la situazione sanitaria ha limitato, e talvolta impedito, le visite dei familiari”. Sono stati stampati migliaia di depliants informativi che vengono distribuiti sia nel Giardino sia nei gazebo dell’associazione durante eventi e sagre sia attraverso altre associazioni, quali diverse sedi comunali Avis, che collaborano per divulgare la mission del Giardino di Lu, anche attraverso la vendita o la donazione di tulipani. “Il nostro prossimo grande obiettivo è il finanziamento di una borsa di studio a Cagliari per la ricerca sul tumore ovarico e contiamo di far avere i nostri tulipani agli ospedali di tutta la Sardegna” conclude Maria Fois Maglione. Parla così, mentre pensierosa contempla la distesa colorata dei suoi nuovi 200 mila tulipani: “quello che ormai è il progetto di questa associazione in realtà è nato per caso: piantando una manciata di bulbi dei fiori preferiti di mia figlia proprio in questo campo, l’anno in cui la persi, nel 2016. Poi, un po’ gli eventi, un po’ tante idee nella mia testa, un po’ il caloroso sostegno materiale e morale dei miei compaesani, e l’intervento, strada facendo, di sostenitori e patrocinatori per me “grandi”, un po’ la mia determinazione, forse il caso, senz’altro la guida di Qualcosa che sta più in alto di me, sta trasformando quell’intimo desiderio di confondere la mia fragilità e il mio dolore, in un progetto sociale sempre più grande e sempre più bello. Forse è ancora poco. Ma è diventato il vero motivo per cui sento ancora di dover lottare e vivere”.

Fonte: comunicato stampa

 

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