Il convegno tenutosi il 31 maggio presso la Sala Corpus dell’Antica Tonnara ha rapito l’attenzione del pubblico per l’intervento del relatore prof. Marco Molin, presidente del Centro Culturale Studi Torcellani di Venezia. L’evento è stato avviato dal parroco don Antonio Mura che ha espresso gratitudine a tutti per la massiccia presenza a questo momento culturale dal tema “Per quale via? La Madonna Odigitria Colei che mostra la Via”. A seguire il presidente del Comitato dei festeggiamenti Luigi Loddo che ha espresso riconoscenza a quanti si sono dedicati nell’organizzazione del convegno e degli appuntamenti della festa. L’intervento del Sindaco dott. Ignazio Atzori ha sottolineato l’importanza di questo momento. “Un mio saluto e di tutta l’Amministrazione Comunale, – commenta il Sindaco Atzori, – un momento importante il convegno perché iniziano una serie di feste, però oggi vogliamo dare una caratteristica storica importante della Vergine d’Itria che ci riporta nel passato e ci collega a tante realtà italiane e che in vari modi festeggiano la Vergine d’Itria. Un ricordo storico che ci porta nel passato e ci collega a tante realtà italiane come Portoscuso che vedono festeggiare e onorare l’ Ogiditria. Giornate importanti anche in una piccola comunità come la nostra. Per noi è una cosa piacevole vedere l’impegno di tutti perche questa festa assuma quella connotazione identitaria”.
Il convegno ha preso valore grazie all’intervento del prof Marco Molin che ha evidenziato, in apertura del convegno, ben 25 chiese di Venezia dedicate alla Madonna tra cui rispecchia l’iconografia della Madonna Ogiditria in tele pittoriche e negli affreschi. In particolare viene rilevato il gesto della Madonna che indica il Figlio con il gesto della mano destra ha una sola interpretazione ovvero quella di “mostrare la via”. “Il termine usuale della Chiesa mostra la via, – spiega il prof Marco Molin – si attribuisce alle parole di Gesù rivolte agli apostoli: “ Io sono la Via, la Verità e la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv.14:6) ; Maria indica il Figlio come la “Via” per condurre alla salvezza, è Lui la strada, la via che ci conduce al Padre. Le vesti di Maria sono quelle canoniche, il velo in testa secondo l’usanza degli ebrei di quel tempo, la veste che si intravede sotto il manto di azzurro, segno della purezza e di umanità e il manto rosso segno di regalità e di sofferenza; le soprammaniche della veste simboleggiano la “concelebrazione” con Cristo. Propri delle icone mariane sono le tre stelle sul manto, un antichissimo simbolo delle sua verginità, prima, durante e dopo il parto; altri studiosi iconografici rilevano le tre stelle nella Santissima Trinità. Il Bambino ha lo sguardo rivolto al fedele porta sulla mano sinistra le sacre scritture mentre con la mano destra benedice, in conformità al tipo canonico di Cristo Pantocratore; l’espressione del volto esprime serietà e maturità, propri dell’adulto; Cristo-Bambino è raffigurato come Dio-Uomo, i simboli sono evidenti nel gesto della mano e nel limbo, in cui si profila la croce, segno della Passione.
Vari atteggiamenti della Madonna Orante , – conclude il prof. Molin, – ci riportano all’iconografia di più antiche raffigurazioni che si trovano a Venezia associata a due opere: l’ icona di San Marco, detta Madonna Nicopeia e un’opera conservata nel Palazzo Ducale, attribuita a Stefano di Sant’Agnese. Inoltre, è possibile trovare altri esempi di “Madonna orante” nella Chiesa di san Trovaso, opera di Guglielmo Veneziano. Nell’iconografia bizantina la Madonna è raffigurata in piedi con le mani giunte protese in avanti nel gesto esprime visibilmente l’intercessione per i fedeli e per la Chiesa, inoltre essendo Maria considerata come simbolo e Madre della Chiesa, ciò dà al tipo di atteggiamento una profondità particolare ed attuale. La Madonna Ogiditria con atteggiamento orante ci riporta al celebre santuario mariano di Blachernitissa (Blachernes) dove si conserva la reliquia del Maforio ovvero il mantello della Madonna”. Al termine del convegno don Antonio Mura ha ringraziato il relatore prof. Marco Molin per l’eccellente momento culturale; un ringraziamento dovuto è rivolto al Comitato Vergine d’Itria per l’organizzazione e a tutti i presenti che con la loro presenza hanno valorizzato un momento culturale, segno di particolare attenzione della comunità.

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