La ricorrenza della Domenica delle Palme si rinnova ogni anno in occasione della Settimana Santa ricordando il passo evangelico quando Gesù, in occasione della Pasqua, entrò in Gerusalemme seduto su un asino accompagnato da una folla festante che agitava i rami di palma, stendendo a terra al suo passaggio, tappeti e mantelli ed esultando gridando “Osanna , benedetto Colui che viene nel nome del Signore. A riferimento della vita del Messia, la chiesa cattolica ripete il rito delle festose palme benedette entrando in chiesa e cantando lodi. Portoscuso, nei paesi e nelle grandi città della Sardegna si rivivono, a partire dalla Domenica delle Palme, i misteri del dolore del Figlio di Dio. Tutta la comunità delle tre Parrocchie di Portoscuso celebrano questo suggestivo momento che accresce nella pietà popolare; così liturgia e tradizione si fondono insieme in una realtà di semplici gesti di devozione.
Grazie al Concilio di Trento e l’impulso della Controriforma, si sostiene l’ entusiasmo religioso in tutta la Sardegna con l’intreccio di vegetazioni: è una delle tecniche più originarie impiegate dall’uomo fatte dalla modificazione di arbusti flessibili, che mostrano la facilità di lavorazione e che permette di modificarne la forma, per poi farla durare nel tempo. Si realizzano intrecciature come la palma che sono un grande testimonianza di tecniche tramandate dai nostri avi padri e che rappresentano la cultura locale. Il Messale Romano in una nota del 1570 stabilisce la “statio” per la Domenica delle Palme, con la partecipazione emotiva di tenere in mano rami di palma e d’ulivo, durante la processione e la Santa Messa. Per la processione, è nata l’usanza di abbellire le palme, “prammas”, intrecciandone le foglie. Scaturisce così la pratica dell’intreccio delle palme per uso religioso, chiamata “filadura de pramma”, “tessidura de pramma”; avi che ci hanno tramandato delle vere tecniche d’arte popolare, chiamate “pramas pintadas”, ossia palme artistiche, palme ornate che si trasformano in valori intramontabili: sono una autentica comunicazione della cultura popolare, ispirata dal bisogno dell’uomo di ritrovare le ragioni dell’esistenza in una natura soprannaturale.
Le lavorazioni d’intreccio sono molteplici, dalle più semplici, ad annodatura, a raggiera, ad avvolgimento, a intreccio diagonale e perpendicolare, a incastro, si passa a quelle più complesse utilizzate per gli intrecci artistici come quella a incrocio tubolare, a raggiera bi-frontale, a cornetti, a mezza foglia, a treccia, a mazzetti, ad avvolgimento a spirale, ad avvolgimento triangolare, a ripiegamento. Portoscuso vive questa tradizione non solo con l’abbellimento e la preghiera di benedizione ma, soprattutto l’atto di portare agli ammalati un rametto d’ulivo come buon auspicio di guarigione e di conforto ed ancora l’usanza di regalarla al vicino di casa come segno riparatore del perdono.

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