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Portoscuso: il canto tra tradizione e devozione in onore della Festa di Santa Maria Vergine d’Itria

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La Festa Patronale in onore della Vergine d’Itria assume sempre più rilevanza w interesse da parte del pubblico. Domenica sera la Chiesa parrocchiale non ha potuto contenere la presenza di persone che pur di essere presenti hanno assistito fuori dalla chiesa i repertori dei cori.  I cori ospiti di questa serata il Coro Polifonico Femminile con la direzione di Nadia Fois e l’accompagnamento  al pianoforte M°Andrea Cossu;  il Coro Monteverdi di Santu Lussurgiu diretto da Barbara Cossu e dal Coro Maschile Monte Gonare di Orani diretto dal Maestro Sandro Pisanu. L’apertura della serata corale meditativa “Madre che guidi nel cammino” è stata presentata dal parroco don Antonio Mura incentrando il suo intervento sul desiderio di raccontarci e condividere.

 

“Un ringraziamento a tutti i cori presenti, – commenta don Antonio, –  ed bello essere in tanti! Grazie per la vostra presenza. La Festa Vergine d’Itria mette insieme tutta una serie di componenti  che fanno parte della vita e della storia spirituale e sociale del nostro paese, del nostro territorio e in qualche modo ci sono tante forme espressive attraverso le quali vogliamo vivere la spiritualità  ma soprattutto attraverso la festa raccontare chi siamo, le nostre storie, le nostre tradizioni , la nostra cultura. Voglio lasciare una frase che ho detto in altre occasioni perché è riferita a uno dei complessi che credo ancora conosciamo la Premiata Forneria Marconi che in uno dei brani cè una frase che dice così: “nessuno può capir il porto se non sai il mare che cos’è”. E Portoscuso, il mare è l’approdo di tante genti e di tante persone nel tempo e anche un luogo dove la storia del paese, – aggiunge do Antonio, –  in qualche modo si è intersecata, penso alla pesca e in particolare alla pesca dei tonni; di fatto ormai siamo l’unica realtà operativa attiva nel mediterraneo ed è tutta storia che attraverso la pesca ma  anche attraverso altri eventi importanti del paese dovrà essere esaltata; qui a Portoscuso abbiamo il desiderio di raccontare chi siamo, condividendo! … e mi fa piacere invitare sempre i Cori, i Gruppi Folk di altre realtà perché credo che il mondo, soprattutto oggi, il mondo ha bisogno di raccontarsi vicendevolmente dove ognuno porta le risorse storiche e anche questa sera, come ormai da anni credo, sia questa una traccia, di questo desiderio di raccontarci a vicenda attraverso il canto attraverso i cori, attraverso le storie che ognuno porta in dote condividendole in questa serata con tutti voi . Un ringraziamento, conclude don Antonio, – va in particolare va al Comitato della Festa che lavora tutto l’anno e ringrazio il supporto compente e organizzativo del Coro Femminile di Portoscuso alla maestra Nadia Fois grazie per quello che fate! Vi invito tutti a guardare i manifesti e le chat di questo  mese di giugno dove ci sono tanti eventi importanti religiosi e sociali e , come dicevo, il nostro desiderio è di raccontarci, il nostro desiderio è di condividere, il nostro desiderio di essere un porto che accoglie per raccontarci insieme!”

 

Una serata meditativa cantata che ha dato modo ai tre cori di esibirsi con brani della tradizione sarda, contemporanea e sacra. Canti che ci hanno portano a Maria che ci insegna a contemplare le meraviglie dell’amore di Dio, che ci insegna a portare Gesù nel cuore e che ci indica la via che ci porta a Lui, messaggio di salvezza. Maria è veramente l’Ogitria, Colei che indica la via, ci orienta con la mano destra a indicare Gesù, la via che conduce al Padre. Cantar Maria è un cammino di fede, ma è anche maestra di speranza che ci mostra la strada della Salvezza:Lei che mai ha smesso di camminare al fianco di Gesù: educandolo e custodendolo come una madre, ascoltandolo come una discepola, diventando infine testimone e tramite del messaggio di Dio per l’umanità.

 

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