CulturaSud Sardegna

Portoscuso: il culto di Sant’Antoni de Tonnaria e la celebrazione presieduta dal Cardinale S.Em. Arrigo Miglio

Condividi

Nel bacino del mediterraneo il pescatore rimane legato a rituali che appartengono alla tradizione della gente di mare come l’invocazione e le preghiere a San’Antonio da Padova patrono delle Tonnare. Tra i pescatori non mancava la devozione ai Santi e alla Vergine Maria e soprattutto la devozione dei tonnarotti a Sant’Antonio da Padova; una devozione portata dai tonnarotti provenienti dalla Sicilia. Dal flusso di pescatori napoletani e siciliani, l’emigrante oltre ad inserirsi nel contesto sociale dei paesi dove praticano la pesca, hanno favorito un arricchimento culturale, storico ed umano portando con sé esperienze di vita di usi e tradizioni dei loro paesi d’origine come anche credenze e tradizioni popolari come pure l’affetto e la protezione dei santi affinché la pesca sia copiosa. Oltre a Sant’Antoni de Tonnaria  si hanno notizie di altri santi a protezione dei pescatori e della pesca tra cui San Pietro, Sant’Andrea, San Fortunato, San Francesco di Paola, San Giorgio, San Liberto, San Gaetano, Sant’Anna e le anime del Purgatorio.

 

 

Dalla edificazione della chiesa della Tonnara il culto religioso è dedicato a Sant’Antoni de Tonnaria ovvero Sant’Antonio da Padova che rimarrà compatrono di Portoscuso anche dopo la costruzione della nuova chiesa del paese dedicata alla Vergine d’Itria voluta nel 1655 dal Marchese Vivaldi Pasqua. Da sempre a Portoscuso è appurata la tradizione di Sant’Antoni de Tonnaria come protettore dei Tonnarotti; la tradizione del culto del Santo Francescano, verosimilmente portata dai siciliani nel bacino di tutto il mediterraneo fa memoria del miracolo avvenuto  nelle lontane coste native presso la  parrocchia palermitana di a’ Rinedda per il ritrovamento della statua del Santo sottratto al mare per caso,  impigliato tra le reti insieme ad una copiosa e mai vista quantità di pesce. A Portoscuso tra le consuetudini religiose dal lontano 1630 era usanza benedire il mare in occasione della festa in onore del Santo dando origine alle processioni che ancora oggi vengono svolte dalla comunità portoscusese. Il giorno 13, festa del Santo, dopo la celebrazione della messa, celebrata nella Chiesa di Sant’Antonio da Padova da S. Em. il Cardinale Arrigo Miglio, il simulacro del Santo, viene portato in paese in processione animata dai goccius, (di origine spagnola) cantati in lingua sarda che narrano la vita e i miracoli del santo. Sant’Antonio da Padova è tra i santi più amati dalla devozione popolare, non solo i tonnarotti chiedono protezione, a lui si rivolgono una moltitudine di fedeli  per ottenere intercessione e grazie.

 

 

Foto gentilmente concesse dall’Archivio Pro Loco di Portoscuso

Comment here