Un intenso momento di devozione, fede e cultura daranno origine, per il 1 di maggio alla 369ª Festa in onore di Sant’ Efisio. Una tradizione ultra centenaria testimonianza di religiosità popolare; intensi momenti di preghiera che non ha eguali. Proprio per questa ragione Portoscuso è rappresentato dal Gruppo Folk Sa Turri che immancabilmente partecipa con compostezza alla devozione per il santo martire. Inviato in Italia per impedire l’ espansione del cristianesimo, la storia ci porta alla sua conversione in seguito all’apparizione eccezionale di una croce abbagliante nel cielo che poi si impresse nel palmo della mano e ascoltando la voce di Cristo che lo ammoniva per la sua missione crudele e violenta contro i cristiani. Disubbidendo alle disposizioni del suo imperatore Diocleziano, Efisio, giunto in Sardegna, si convertì al cristianesimo ma Diocleziano lo condannò al martirio.
Il corteo devozionale del 1 maggio è composta da tremila persone che indossano gli abiti tradizionali dell’Isola provenienti dal Campidano, dalla Gallura, dall’Ogliastra, dal Sulcis, dal Logudoroe dalla Barbagia ed uniti da 172 persone a cavallo suddivise nei tre gruppi principali dei Campidanesi, dei Miliziani e della Guardiania, oltre la scorta d’onore dei Mazzieri comunali, dell’AlterNos, del Clero, della Rappresentanza dell’Esercito e dei Carabinieri in alta uniforme, anch’essi tutti a cavallo. La processione con il carroccio del Santo, che attraversa il tradizionale itinerario tra le vie di Cagliari, una volta fatta tappa davanti al Comune, prosegue alla volta di Capoterra, Pula per poi arrivare a Nora; queste tre tappe sono un vero e proprio pellegrinaggio a piedi; i fedeli accompagnano il Santo in questa tradizionale processione, ripercorrendo il tragitto che giunge dal carcere in cui venne imprigionato al luogo del martirio a Nora. Il Gruppo Folk Sa Turri di Portoscuso accoglierà, il giorno 2 maggio in viale Europa, l’arrivo del simulacro del Santo a Pula con la banda musicale ed altri gruppi folcloristici della Sardegna. La partecipazione del Gruppo Folk Sa Turri è costante con il canto del rosario in lingua sarda. La loro presenza non è solamente per questa ricorrenza ma anche in altre località della Sardegna partecipando con venerazione alle antiche tradizioni religiose e della pietà popolare.
Il culto del Santo è attestato fin dall’IX sec. con la costruzione della Chiesa di Nora e quella di Cagliari del XIII sec. La tradizione del culto ci porta al 1652 all’origine del Voto affinchèSant’Efisio intercedesse per la popolazione liberandola dalla peste. La devozione popolare verso Sant’Efisio fu tale anche durante la Seconda Guerra Mondiale, quando tra le macerie di una città devastata, il Santo fu comunque portato in processione, a dimostrazione di una fedeltà capace di andare oltre i confini e tramutarsi in prosperità e fiducia.
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Foto per gentile concessione del Gruppo Folk Sa Turri di Portoscuso

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