La religiosità popolare ha sempre preso in considerazione gli eventi legati ai cicli della terra e del cielo, continuando a celebrare quelle date che costituiscono un importante momento. Il 24 giugno, la notte di San Giovanni Battista è, da sempre stata legata a riti e feste, dal momento che cade proprio pochi giorni dopo il solstizio estivo: si tratterebbe di una festa molto antica se si pensa che già Sant’Agostino ne faceva parola a proposito della Chiesa africana latina. Giovanni, nato poco prima di Gesù Cristo, fu colui che avrebbe preparato la via al Redentore, istituendo il sacramento del battesimo: per questa ragione si giustifica il fatto che sia l’unico tra i Santi che viene commemorato nel giorno della sua nascita e non in quello della sua morte, come accade a tutti gli altri perché il vero dies natalis deve essere solo quello della chiamata in cielo. A San Giovanni Battista, dunque, spetta il medesimo onore che è solo ed esclusivamente del Cristo, del quale ricordiamo la nascita natale, ovvero, anche in questo caso, pochi giorni dopo un altro solstizio, quello invernale rappresentando Colui che avrebbe portato la luce della cristianità.
Un’antica tradizione di Portoscuso ci riporta a su “fagaroni” de Santu Giuani; era il divertimento dei ragazzi che, alcune settimane prima, raccoglievano s’”arromaniu” in grandi quantità per bruciarlo la notte della vigilia. Canti a trallalera, balli e divertimento duravano sino a notte inoltrata, quando tutta la popolazione si recava a su Scaru per lavarsi i piedi a mare. Attributo immancabile del Santo che battezzava è l’acqua: un’antica tradizione vorrebbe che proprio nella notte l’acqua si sposerebbe con il fuoco, la Luna con il Sole, cosa che secondo gli appassionati di astrologia effettivamente accade giacché, poche ore prima, il Sole entra nella costellazione del Cancro che è dominata dalla Luna, ecco perché non mancano l’acqua ed il fuoco nelle celebrazioni per il Santo. Le tradizioni legate alla notte di San Giovanni sono numerosissime: si racconta che le erbe raccolte in questa notte abbiano un potere particolare, sono in grado di scacciare ogni malattia.
Tra le erbe legate alla Notte di San Giovanni, proprietà straordinarie avrebbe l’iperico, chiamato anche erba di San Giovanni o scacciadiavoli, si raccoglievano le erbe e i fiori, si riponevano in un recipiente colmo d’acqua e si lasciava per tutta la notte fuori casa. La mattina successiva le donne prendevano quest’acqua e si lavavano con essa poiché si diceva che allontanasse le malattie … così si introdussero feste e riti popolari come “i fuochi” “il bagno”, “la notte”. A Portoscuso sono innumerevoli ed ancora molto sentite le tradizioni popolari: lungo il percorso della processione i devoti preparano gli altarini con addobbi floreali e strade ornate di piante e fiori; ad ogni altarino il sacerdote impartisce la benedizione dell’acqua che successivamente verrà condivisa tra gli abitanti della via. Nella ricorrenza portoscusese, il culto del Santo viene celebrato nell’omonima parrocchia di San Giovanni Battista, questa festa assume un carattere particolarmente religioso diventando una delle principali ricorrenze del paese.

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