La tradizione delle palme è molto antica e viene tramandata ogni anno per la Domenica delle Palme. L’intreccio è sempre stato un’arte di poche appassionate per poi trasmettere la tecnica alle figlie. L’ intreccio presenta foglie con lacinie più lunghe e sottili; alla base dell’intreccio c’è un preciso studio della forma da seguire per le composizioni. Una regola dell’intreccio è di dare rilievo alla simmetria, le lacinie vengono piegate con il solo uso della dita realizzando l’intreccio voluto. La rifinitura viene effettuata alla vigilia della domenica con nastri colorati. Anziani divulgatori orali dell’antica tradizione artigiana piegano e incastrano le foglie bionde: un insieme di movimenti ripetuti con estrema naturalezza e rapidità; manualità tramandate che costituiscono un patrimonio di cultura e di religiosità popolare. Questa usanza rappresenta in molti paesi dell’isola un vero culto: tra i fedeli di Portoscuso, si è conservata viva ed è giunto fino a noi per merito di chi ha saputo mantenere attiva quest’arte con vere creazione con elementi decorativi legati alla simbologia religiosa; pertanto le celebrazioni, i riti, le liturgie della Settimana Santa rappresentano un notevole patrimonio dalla profonda religiosità che caratterizza la comunità.
La Chiesa ha tentato di dare un significato all’usanza degli intrecci, indicando nelle propaggini delle palme la vittoria del Redentore sulla morte e nei rami d’ulivo l’unzione della misericordia. Nella tradizione popolare era usanza portare la palma a casa degli ammalati come segno di consolazione per le sofferenze; quando si avevano vecchi rancori, in segno di pace, si andava a casa dell’offeso e si portava la palma chiedendo perdono. Nelle case, la palma ha un posto privilegiato: la si mette dietro il crocifisso, appeso sopra la spalliera del letto; nel secolo scorso si metteva sotto il materasso qualche foglia di ulivo, sopra i mobili o nel corredo della sposa come simbolo augurale. I pescatori di Portoscuso mettevano la palmetta sotto la prua delle loro imbarcazioni come segno di protezione; le donne più sagge ascoltavano il crepitio e il movimento delle foglie nel braciere e da questo traevano auspici. Questa tradizione conserva la memoria del passato la propria identità collettiva; nella tradizione sarda, con la benedizione dei rami di ulivo e di palma si acquista la virtù di difendere la persona e le cose dalle insidie del male.
Foto: Archivio Associazione Culturale Sardinian Events

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