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Portoscuso, “Sa die de sa Sardigna” una via dedicata a Giovanni Maria Angioy

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Ogni anno la Sardegna festeggia “Sa die de sa Sardigna”, evento che vuole ricordare l’ allontanamento dei Piemontesi dalla Sardegna. E’ la giornata dell’orgoglio sardo della liberazione sociale del dominio sabaudo del 28 aprile del 1794 quando fu cacciato da Cagliari il vicerè piemontese Vincenzo Balbiano con i suoi funzionari in seguito alla rivolta dei vespri sardi  Lo scenario storico ci riporta  tra il 1718 e il 1720 quando Vittorio Amedeo II di Savoia ricevette il Regno di Sardegna in sostituzione del Regno di Sicilia. Ma nei sardi regnava l’irrequietezza a causa della loro esclusione alla vita politica  e nell’amministrazione dell’isola tanto che tra il popolo si diffuse la consapevolezza rivoluzionaria. I malcontenti crescevano nei paesi di tutto il Regno e per mantenere vigili i sardi e per contrastare i malcontenti,  Giovanni Maria Angioy, magistrato presso la Reale Udienza partì come “alternos”, per frenare la ribellione e il malumore dei paesi.  

Ma Giovanni Maria Angioy percorrendo l’isola, maturò in lui l’idea del pensiero dei sardi e la legalità delle esigenze;  Angioy vide un popolo oppresso dai sopraffazioni e ingiustizie e trattato come un sottomesso, senza norme legislative. Più ascoltava il popolo sardo e più si rendeva conto che la popolazione richiedeva aiuto; così divenne un difensore del popolo oppresso. 3000 lire sarde fu il denaro impegnato per chiunque avesse catturato il leader della rivoluzione.  Angioy marciò su Cagliari, con l’aiuto dei sardi per contestare la fine dell’oppressione del popolo e pretendere una nuova autonomia burocratica e un sistema politico per la Sardegna. La sua lotta cessò ad Oristano, dove scampò alla cattura da parte del governo sabaudo. Rifugiatosi a Santu Lussurgiu, grazie ai cavalieri di Scano Montiferro, che lo camuffarono e lo condussero fino a Porto Torres, riuscì a sottrarsi alla cattura per raggiungere il capoluogo piemontese. Non giunse mai  a Torino, si rifugiò a Parigi, dove morì il 23 febbraio del 1808.  Con l’arresto di Vincenzo Cabras e Efisio Siotto Pintor, a capo delle ribellioni, si scatenò “sa die de s’acciappa“, cioè il giorno della cattura di 514 funzionari piemontesi, con a capo il  vicerè Vincenzo Balbiano dove furono imbarcati al porto di Cagliari. Fin qui due note storiche ma il nome di Giovanni Maria Angioy viene menzionato in tutta la Sardegna; anche Portoscuso lo ricorda dedicandogli una via.

La foto è tratta dal dizionario uomini illustri sardi

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