La festa del compatrono di Portoscuso, Sant’Antonio da Padova, ha segnato tanta partecipazione. Nella chiesa del Santo, patrono delle Tonnare si è aperta la celebrazione con il canto del Santo rosario in lingua sarda a cura del Gruppo Folk Sa Turri e la celebrazione della Santa Messa celebrata dal Parrocco don Antonio Mura. Sant’Antonio da Padova è il protettore dei poveri e degli oppressi, ma anche degli orfani, dei bambini, delle mamme e delle famiglie. Conosciuto come il Santo dei miracoli, il Taumaturgo, cioè colui che opera prodigi perché a lui sono attribuiti innumerevoli miracoli, sia quando era in vita che dopo la sua morte. L’episodio della della mula o quello del piede riattaccato, la predica ai pesci o il famoso cuore dell’avaro sono solo alcuni episodi della vita. E’ il santo del popolo, amato dai poveri, dai bisognosi, dagli umili. Alcuni simboli accompagnano le sue raffigurazioni: il pane dei poveri, la Bibbia, che rappresenta la scienza, la dottrina, la sua predicazione e l’insegnamento. Anche un giglio è spesso accostato alla figura del Santo che rappresenta purezza e lotta contro il male. Nell’iconografia il Santo è raffigurato con Gesù Bambino e rievoca un episodio degli ultimi giorni della vita del Santo, quando si trovava a Camposampiero. Qui in preghiera e contemplazione sul maestoso noce, una sera ebbe una visione, la visita di Gesù Bambino. Raffigurare sant’Antonio da Padova con il bambino è un modo per descrivere il suo attaccamento all’umanità del Cristo e la sua intimità con Dio.
“Oggi celebrando Sant’ Antonio, – annuncia don Antonio, nell’introduzione della Messa, – stiamo ricordando certamente la storia di questo nostro paese, le tonnare. Sapete meglio di me e prima di me che di Sant’Antonio c’è una grande devozione legata alle tonnare e ai tonnarotti. Voglio ringraziare l’Amministrazione che in questo tempo oltre alla partecipazione per questa festa si è adoperata per risanare questo Tempio che è il cuore, il centro, la radice della vita di questa nostra comunità! Grazie per questo impegno che rende ancora vivibile e più bella questa nostra chiesa e vogliamo prepararci a vivere questa celebrazione e lo facciamo con gratitudine nella gioia, nella festa e lo facciamo chiedendo al Signore la grazia di trarre da Sant’Antonio quei valori, quello stile evangelico che Lui ha interpretato nel tempo in cui è stato soprattutto a Padova un breve tempo perché quando parliamo di Sant’Antonio a Padova, pensiamo che sia vissuto tutta la vita, invece ci ha vissuto più o meno un anno. Eppure è diventato famoso! Ecco abbiamo l’onore di venerarlo come testimone del vangelo, nella vita della Chiesa e della storia di quel tempo e porta a noi un’eredità grande di testimonianza evangelica del quale noi attingiamo tutti suoi fedeli e suoi devoti.”
Al termine della Messa il suono della campana accompagnava il corteo processionale lungo le vie del borgo dei pescatori e di Portoscuso con la partecipazione del Gruppo Culturale Vergine d’Itria, il Gruppo Folk Sa Turri, l’Associazione Marinai d’Italia sez. di Portoscuso. “O dei miracoli” Inno a Sant’Antonio, di padre M. Lorenzo Colaiacomo e di padre Domenico Stella hanno accompagnato la processione fino al rientro nella Chiesa della Tonnara con la distribuzione del pane benedetto mentre il buio della sera era illuminato dai fuochi pirotecnici in onore del Santo.
Foto a cura di Sardinian Events

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