Dalle ProvinceMedicinaOristanoPolitica regionale

Preoccupazione dei genitori di bambini affetti da diabete ad Oristano: appello alla Regione Sardegna

Condividi

È di alcuni giorni fa la notizia che, la farmacia del San Martino di Oristano, sia rimasta sprovvista  dei sensori per il monitoraggio della glicemia, importantissimi apparecchi per i tanti pazienti affetti da Diabete di Tipo 1.

Dopo la protesta di molti genitori dei bambini affetti da questa patologia, infatti, si è appreso che da qualche settimana la farmacia ospedaliera del San Martino di Oristano non riconosce più il Piano Terapeutico del Diabetologo e neppure l’atto autorizzativo che lo accompagna a firma del responsabile del Distretto Sanitario, definendoli entrambe non conformi alle direttive ricevute.

La situazione, denunciata prima dal Movimento 5 Stelle in sede regionale e poi dalla Rete Sarda per il Diabete, evidenzia un’importante criticità che desta non poche preoccupazioni tra i pazienti.

I genitori, in una lettera rivolta al presidente della giunta regionale, all’assessore alla Sanità, al presidente del consiglio regionale, sostengono che “C’è stato approssimativamente spiegato che il piano terapeutico che abbiamo presentato è realizzato secondo i criteri di una determina ATS del 2019 che fa propria una gara realizzata in Piemonte attraverso la quale è possibile prescrivere fino a 45 sensori all’anno, mentre invece a parere della farmacia dovrebbe essere realizzato in base ad una delibera della Regione Sardegna del 2016 che stabilisce un numero di sensori molto inferiore”.

Nella stessa lettera si spiega che “nel caso di bambini che fanno uso di penne e aghi per la somministrazione dell’insulina al massimo possono ambire ad avere 6 sensori l’anno. Ma anche un adulto che utilizza il microinfusore può al massimo ottenere una prescrizione con un numero di sensori utili a garantire un monitoraggio per solo il 70% dell’anno. Così come merita anche di essere segnalata l’incomprensibile scelta di poter prescrivere fino a 50 sensori all’anno ad un bambino che utilizza il microinfusore se di età inferiore ai 6 anni, per poi vedersi drasticamente ridurre la fornitura fino ad un massimo di 28 sensori all’anno nel momento in cui compie 6 anni”.

“Se da quanto abbiamo appreso, il problema della ridotta fornitura di sensori sta nell’incongruenza che si origina dalla coesistenza di norme che confliggono tra loro”, concludono i genitori, “vi chiediamo cortesemente di intervenire con autorevolezza e con l’autorità propria del ruolo che vi compete per rimuovere l’ostacolo.”

Comment here