Parlandoci Chiara...mente

Parlandoci Chiara…mente: Quando gli elefanti combattono è sempre l’erba a rimanere schiacciata (Proverbio Africano)

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Quando gli elefanti combattono è sempre l’erba

a rimanere schiacciata

(Proverbio Africano)

Certamente avrai sentito parlare dell’Herpes Zoster o fuoco di Sant’Antonio. Oggi per fortuna, per prevenire la varicella esiste il vaccino, ma quando ero piccola l’immunità la raggiungevi solo contraendola. Quando la febbre e le pustole scomparivano eri in via di guarigione, ma nell’organismo restava una sorta di memoria silente del virus, pronto a risvegliarsi anche dopo decenni, con conseguenze davvero dolorose.
Già il termine usato comunemente la dice lunga sul tipo di infiammazione!
All’inizio, provoca qualche strano e persistente dolore, ogni giorno più doloroso e fastidioso. Cova sotto sotto per giorni e quando sulla pelle incominciano a presentarsi le prime manifestazioni cutanee, è ormai troppo tardi!
Anche gli eventi della vita lasciano tracce indelebili, memorie di virus, semi, sepolti in solchi profondi che la storia incide.
Offese mai sanate e risolte, rievocate da grandi e piccoli gesti e azioni che possono essere fraintesi, sopravalutati o sottovalutati, a seconda del punto di vista. Eventi che sempre si ricollegano a episodi del passato, di cui sono conseguenza e nuova causa.
La storia, quella dei popoli per intenderci, la scriviamo tutti insieme e, come un sasso scagliato nello stagno imprime all’acqua movimenti circolari sempre più ampi, così anche le nostre azioni intrecciandosi, a catena coinvolgono le vite di tanti altri e le condizionano.

L’ambizione, la brama di potere o la presunta superiorità o insicurezza di chi è stato delegato a decidere per tutti, hanno causato e causano conflitti piccoli e grandi. Per ben due volte anche  l’Europa è sprofondata, nella brutalità della guerra e nella miseria. Intere generazioni di giovani sono stati mandati a morire ieri come oggi. Chi vive una guerra e chi la combatte, non sarà mai più la stessa persona: massacri, deportazioni, genocidi, stupri, lasciano tracce indelebili e cambiano per sempre la percezione del futuro e i sentimenti di intere generazioni.
L’invasione dell’Ucraina, la distruzione di intere città e il conflitto sempre più acceso e con armi sempre più potenti, così vicino ai nostri confini sembra nuovamente trascinarci pericolosamente su un terreno minato.
Dopo decenni di pace, l’uso delle armi come “unica” possibilità per risolvere le controversie diventa per alcuni nuovamente possibile.
Forse bisognerebbe fermarsi un attimo, voltarsi indietro per guardare la strada percorsa e ricostruire le tappe che ci hanno portato fin qui per valutare che tipo di futuro vogliamo costruire davvero.
Guerra o Pace?
La guerra è violenza allo stato puro: è distruzione, privazione e dolore per i più,  business per pochi altri e ha bisogno di egoismo e di armi; la pace è povera, ha bisogno di razionalità, responsabilità e altruismo e va coltivata ogni giorno nelle istituzioni e nella società civile. Non è una conquista indolore per l’orgoglio umano, ma è un bene prezioso che si deve imparare a coltivare se non si vuole saltare in aria tutti insieme appassionatamente!
Numerosi sono i tentativi di una narrazione soggettiva e personalistica della storia, di disconoscimento degli avvenimenti che ci hanno portato alle due Grandi Guerre e al fascismo, facendo leva sulla poca memoria storica della società.
I “reflussi” nostalgici di una certa ideologia estremista e autoritaria sono sempre più evidenti un po’ ovunque! Il fastidio verso chi non condivide lo stesso pensiero e verso chi si oppone apertamente; i tentativi di censura e l’indisponibilità al confronto e al dialogo sui temi di carattere sociale; la chiusura verso i cambiamenti dei modelli familiari, che non corrispondono a quelli “ufficialmente riconosciuti”, sono un chiaro segnale di disconoscimento delle regole democratiche.

Si osserva inoltre una chiara resistenza a ricostruire il passato e a condannare, nel nostro caso, il periodo fascista, che anzi sembrano voler accarezzare nostalgicamente mistificando la realtà.
In questo contesto, gruppi di violenti, armati e legati a ideologie del passato si riorganizzano, creando scompiglio e paura.
Le guerriglie urbane sono sempre più frequenti. Ogni occasione diventa un pretesto per mettere a soqquadro le città. Gli atti di teppismo, di vandalismo e di aggressione anche verso le persone sono cronaca quotidiana.
Lo sport, ma in particolare il calcio, riunisce le tifoserie non più per festeggiare, ma per esercitare la violenza dentro e fuori gli stadi, senza che ci siano piani preventivi per arginare questi violenti.
Quando ci sono proteste o manifestazioni, i violenti, sono lì a generare il panico e arrivano in massa per questo momento di penosa gloria! Nel loro percorso, danneggiano, deturpano distruggono e incendiano ogni possibile bersaglio dai monumenti alle vetrine o alle auto in sosta
I pestaggi fuori dagli istituti scolastici, nei locali, nelle strade dove non di raro spuntano armi da fuoco e da taglio ormai non sono più una novità.
L’assuefazione a queste forme di violenza e la troppa tolleranza potrebbero portarci là, dove non vorremmo andare. Là dove non vorremmo portare nessuno.
Il futuro con tutta la sua complessità e i suoi problemi ci sta venendo incontro e attribuire i disastri che stiamo provocando a cause esterne e quindi proseguire senza fare nulla, come se fosse sempre possibile intervenire non ci darà la soluzione.

La rissosità come “format” nei programmi e la poca chiarezza dell’informazione invitano a distogliere l’attenzione da ciò che non è perfettamente comprensibile. La televisione e internet, con il groviglio di informazioni vere, ma sempre più spesso false, spesso costruite ad arte, ci confondono sempre di più rendendo quasi impossibile discernere il vero dal falso.
La ricerca scientifica si occupa sempre di più di escogitare sistemi per manipolarci, per orientare le nostre scelte. I politici hanno consulenti che studiano come arrivare meglio alla nostra pancia. Dobbiamo essere consapevoli che chi detiene il potere preferirebbe il silenzio, persone ignoranti, poco istruite e accondiscendenti, ma l’unica cosa dobbiamo fare è invece NON distogliere lo sguardo, anzi, coltivare la pace e tenere in buona salute la nostra capacità critica, per evitare l’omologazione e il pensiero unico.
Il vaccino di sicura efficacia c’è. L’istruzione, le buone letture e la cultura in generale funzionano!
Vacciniamoci subito e moltiplichiamo e ripetiamo le dosi più che possiamo!!!

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