La Sardegna è sempre stata una regione ricca di storia e di cultura con considerevoli tradizioni popolari vigorose e incomparabili. Tra le principali si disgiungono tradizioni riconosciute nei costumi, la musica, la danza, la cucina e l’artigianato, tracce di storia e la religiosità popolare che ci aiutano a chiarire gli aspetti dell’ isola. Tradizioni spesso collegate al culto religioso o alle antichi riti pagani. Feste e rievocazioni storiche tramandate dai nostri avi giunte ai nostri giorni e che frequentemente si dissentono dagli esercizi di rito della Chiesa. Questo conflitto appare in varie forme, come ad esempio la commemorazione di feste che hanno origine pre-cristiana o l’uso di simboli e gesti che vengono interpretati in modo discorde dai credenti.
Chiesa cattolica ha avuto un potere rilevante sulla cultura sarda, e molte tradizioni popolari sono state condizionate dalla sua dottrina. Ciò nonostante, la Chiesa non sempre ha avuto la padronanza totale sulle tradizioni sarde, e molte consuetudini e riti continuano a essere commemorati anche se non sono ufficialmente affermati dalla Chiesa. Per capire le ragioni di questo conflitto tra Chiesa e pio fedele, Francesco Virdis, autore del libro Launeddas e Balli: il Conflitto con la Chiesa, presenterà la sua opera presso la Biblioteca Francesca Sanna Sulis di Quartucciu, sabato 7 giugno p.v. alle ore 18,00. Alla presentazione interverranno Elisabetta Contini, Assessora alla Cultura del Comune di Quartucciu; Tonino Leoni, vicepresidente Assòtziu Launeddas Sardinnia; Francesco Masala e Michele Deiana per gli interventi musicali e Andrea Locci coordinatore dell’ evento.
“Il libro che ci accingiamo a presentare, – commenta Andrea Locci,- è molto più di una semplice raccolta di dati storici: è un viaggio lucido e documentato dentro uno dei capitoli più affascinanti della cultura sarda. Con la consueta precisione archivistica e un apparato bibliografico di grande spessore, Francesco Virdis ci conduce nel mondo dei suonatori di launeddas, mettendo in luce le figure che, a partire almeno dal Seicento, hanno animato feste, processioni e ritualità comunitarie. Attraverso la riscoperta dei primi contratti stipulati tra suonatori e organizzatori di feste religiose, emerge una realtà fatta di negoziazioni, regolamenti, e non di rado, di conflitti. In particolare, l’autore porta alla luce l’antico e persistente attrito tra la vitalità del ballo popolare, spesso accompagnato dalle launeddas e il rigore morale della Chiesa, che per secoli ne ha osteggiato la pratica, temendo la commistione tra sacro e profano. È un’opera, – aggiunge Andrea Locci, – che restituisce dignità storica e profondità culturale a quei suonatori che per troppo tempo sono stati relegati ai margini della narrazione ufficiale. Ma è anche, e soprattutto, un invito a proseguire la ricerca: le fonti proposte costituiscono un eccellente punto di partenza per studiosi, appassionati e cultori della materia, che vogliano approfondire un patrimonio ancora in parte da riscoprire. Francesco Virdis conferma così la sua capacità di mettere insieme rigore scientifico e sensibilità etnografica, restituendoci, in un momento storico in cui la memoria rischia di diventare spettacolo, il valore profondo della documentazione, della pazienza e della verità delle fonti”.
L’evento è patrocinato dal Comune di Quartucciu e dall’Ali, Assistenza lavoro, integrazione.
Foto gentilmente concessa da Andrea Locci

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