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Ridiamoci sopra: la vignetta satirica

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Rubrica curata dall’accademia delle Prefi.

«Bisogna trovare delle modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione, in una situazione di guerra si devono accettare delle limitazioni alle libertà»: così il senatore a vita Mario Monti ha spiegato ieri sera a “In Onda” su La7 la sua personale e controversa “visione” in tema di informazione ai tempi del Covid.

Una posizione netta, senza “dietrologie” o mezze parole che però ha generato – ci aggiungeremmo giustamente – polemiche a non finire nelle ultime 24 ore. Quanto, infatti, spiegato dall’ex Premier ai conduttori David Parenzo e Concita De Gregorio è assimilabile a quanto già sentito nei 2 anni di pandemia Covid da diversi scienziati (o presunti tali): siccome la scienza ha ragione su tutto, allora deve prendere posizione dominante anche in termini di informazione pubblica e comunicazione. Ora, intendiamoci, non siamo certo qui a dover difendere le tesi più strampalate sentite sui vaccini e il Covid-19 dai peggiori complottisti della rete (e a volte anche in tv e sui giornali): danni ne hanno creati e non pochi, occorre dunque privilegiare un’informazione sempre più competente e ufficiale con l’ausilio della scienza per comprendere meglio e fugare il più possibile ogni dubbio. Da qui però a dire che occorre «meno democrazia» e una informazione «da somministrare», il passo verso la censura sembra davvero dietro l’angolo.

di Salvatore Battaglia

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