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San Giovanni Suergiu: il pessimo servizio dell’ufficio postale e la non risposta della direzione

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Nel sulcis iglesiente non è solo la sanità al tracollo ma anche altri servizi indispensabili alle persone. Se i pazienti fanno file interminabili nei due Pronto Soccorso del territorio, meglio non sta chi deve recarsi alle Poste Italiane. Nello specifico a San Giovanni Suergiu, paese sulcitano di 6mila abitanti, dal mese di luglio l’ufficio postale va a singhiozzo. Dopo il pensionamento di un’impiegata, il personale si è ridotto a due addette e al direttore, evidentemente pochi per il numero di abitanti. File interminabili sotto il sole perché nonostante lo stato di emergenza da covid sia terminato da mesi, non è possibile entrare all’interno, al fresco, in un numero superiore a otto persone. Dal mese di agosto una delle due impiegate in servizio è andata in ferie quindi il compito gravoso è rimasto sulle spalle dell’unica rimasta che, nonostante tutto l’impegno, non riesce a smaltire le file che si propongono tutti i giorni. In una situazione del genere ci si aspetterebbe che il direttore della filiale si mettesse a disposizione per aprire uno sportello e invece, almeno durante la mia presenza nell’ufficio, si limita a verificare quanta gente aspetta all’esterno per poi dare i ticket alle persone in entrata. Alla domanda di un utente del perché non desse una mano all’unica impiegata, il direttore ha spiegato di avere altri compiti e che comunque non era tenuto a spiegarlo al pubblico. La ciliegina sulla torta c’è stata quando durante l’orario di apertura al pubblico si è presentato un addetto allo smistamento della posta per prelevare i pacchi in partenza, bloccando la fila per altri 5 minuti.

In tutta questa disorganizzazione le persone non possono fare altro che lamentarsi ad alta voce e talvolta litigare tra loro quando all’improvviso si presenta qualcuno che ha prenotato online  e quindi ha la precedenza su tutti. Come giornale non abbiamo potuto fare a meno di scrivere alla direzione centrale per capire meglio la situazione proponendo queste domande:

perchè il direttore non serve i clienti pur non essendo impegnato in altro ma si limita a dare i ticket alle persone?

Perchè le persone devono stazionare fuori dall’ufficio in quanto è consentito l’ingresso solo ad otto persone facendo riferimento all’emergenza covid? Lo stato di emergenza è terminato da mesi e quindi dovrebbe esserci la possibilità di non avere un numero limitato di persone all’interno o magari serve per giustificare i tempi di attesa conteggiando solo dal mometno dell’ingresso all’interno?

Durante l’apertura al pubblico è entrato l’addetto alla consegna postale e in barba ad ogni fila si è fatto consegnare dall’unica impiegata la corrispondenza da recapitare bloccando per circa 5 minuti lo scorrere della fila. Perché questo servizio non viene fatto fuori orario di apertura al pubblico in modo da non bloccare le persone in fila? 

Quando si intende sostituire la terza impiegata che è andata in pensione da qualche mese ma soprattutto quando l’ufficio postale riprenderà il normale svolgimento dal lunedì al sabato?

Le poste ci hanno risposto e integralmente pubblichiamo la risposta:

In riferimento alla segnalazione ricevuta, Poste Italiane informa che a partire dalla prossima settimana l’ufficio postale di San Giovanni Suergiu ripristinerà il consueto orario dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato dalle 8.20 alle 12.35.

Nel mese di agosto, in risposta alla sensibile riduzione dei flussi di clientela che storicamente caratterizza il periodo, la sede è stata interessata da una leggera rimodulazione del calendario di apertura con l’introduzione di complessive sette giornate in cui l’ufficio postale ha osservato la chiusura al pubblico.

La normale dotazione organica dell’ufficio postale, costituita dal direttore e da due operatori di sportello, risulta in linea con gli standard di qualità aziendali previsti e sufficientemente adeguata per gestire il numero di ingressi giornalieri.

Nello specifico del mese di agosto, la sede ha garantito l’apertura di uno sportello con una media che ad oggi si è attestata intorno ai cinquanta clienti serviti al giorno, con tempi di attesa che in taluni casi sono stati di poco superiori agli standard aziendali.

Nello scusarsi per il disagio eventualmente arrecato, Poste Italiane assicura che a partire da lunedì 29 agosto l’ufficio postale tornerà disponibile dal lunedì al sabato con la piena operatività di due sportelli.”

Come al solito si tende evitare di rispondere alle domande poste dai giornalisti con voli pindarici cercando di atterrare morbidamente. Ma mi sia consentito dissentire da ciò che viene asserito nel comunicato.

Ci piacerebbe sapere quali siano gli standard di qualità aziendale di cui si vantano le poste italiane perché noi non ne siamo a conoscenza. I tempi di attesa sono di un’ora circa (nelle migliori delle ipotesi) a San Giovanni Suergiu ma le poste monitorano solo dal momento in cui si prende il ticket escludendo l’attesa esterna di circa mezz’ora. Inoltre, come si evince dalla risposta, la direzione si è ben vista di farci sapere quali siano i compiti del direttore e soprattutto perché gli sia impedito di dare una mano alla sua collega nel momento di massimo afflusso. Soprattutto le poste italiane ci dovrebbero spiegare come mai sino ad un mese fa erano presenti  tre operatrici, per creare meno disagi ai clienti, e invece oggi ne sono sufficienti due. E ancora perché il servizio di consegna pacchi al postino non avviene fuori dall’orario di apertura al pubblico? Stendiamo un velo pietoso sul numero di persone che devono presentarsi per ritirare raccomandate perché risultate assenti al momento della consegna domicialiare anche se i destinatari affermano non corrispondere alla realtà.

Insomma un servizio disastroso a cui non è  riuscita a porre rimedio nemmeno l’amministrazione comunale che si è limitata a pubblicare il calendario delle chiusure. L’unica nota positiva è che dal 29 agosto l’ufficio riprenderà ad aprire negli orari consueti ma noi continueremo a monitorare la situazione e chiaramente attendiamo una risposta chiara e precisa alle nostre domande che sono state accuratamente evitate.

Come al solito i cittadini resteranno senza un chiarimento preciso!

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