Si alza la voce dell’Auser San Giovanni Suergiu Odv contro il progetto di realizzazione di una nuova discarica per rifiuti industriali non pericolosi in località Su Giri de sa Murta. L’associazione di volontariato, che conta oltre 600 iscritti e una lunga storia di impegno civico nel territorio, ha depositato in Regione le proprie osservazioni nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), chiedendo il rigetto dell’opera.
Secondo l’Auser, la discarica sarebbe “incompatibile con la salute dei cittadini, con il paesaggio, con la biodiversità e con la vocazione agricola del territorio”. L’associazione evidenzia diversi punti critici: la vicinanza alle abitazioni – appena 100 metri dalle prime case – e ai luoghi di socialità come il campo sportivo, oltre alla prossimità con i centri abitati di Is Urigus e Matzaccara.
I rischi per salute, paesaggio e ambiente
Nelle osservazioni presentate, l’Auser denuncia la mancanza di una Valutazione di Impatto Sanitario (VIS), nonostante le evidenze scientifiche sugli effetti negativi delle discariche in termini di malattie respiratorie e cardiovascolari. Viene inoltre segnalata la presenza, a soli 800 metri dal sito, del Nuraghe Perda Asua de Pari, testimonianza archeologica non considerata nello studio ambientale.
Altro nodo cruciale è la vocazione agricola dell’area, classificata come zona agricola e non industriale, dove si coltiva la celebre cipolla di San Giovanni Suergiu, riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) nel 2018. Preoccupazioni emergono anche per la biodiversità locale, con il rischio di compromettere habitat naturali e programmi di ripopolamento faunistico.
Le carenze della procedura
L’associazione parla di carenze negli studi presentati, che non analizzerebbero in modo adeguato gli impatti cumulativi con altre discariche e impianti già presenti nel territorio, né offrirebbero sufficienti garanzie sui monitoraggi ambientali. Anche le conseguenze sul traffico e sull’inquinamento atmosferico vengono giudicate sottovalutate: le strade di accesso sarebbero inadeguate ai mezzi pesanti e i calcoli sulle polveri sottili (PM10 e PM2.5) non terrebbero conto dei rischi per scuole, impianti sportivi e abitazioni.
La richiesta dell’Auser
Alla luce di queste criticità, l’associazione chiede alla Regione Sardegna non solo di bloccare il progetto, ma anche di imporre alla società proponente il ripristino e la bonifica dell’ex cava individuata come sito della discarica.
“Il nostro territorio non può sopportare ulteriori carichi ambientali. La vera ricchezza di San Giovanni Suergiu risiede nella salute dei suoi cittadini, nella tutela del paesaggio e nella valorizzazione della nostra vocazione agricola”, dichiara l’Auser San Giovanni Suergiu Odv.
La battaglia contro la discarica, dunque, si intreccia con la difesa dell’identità culturale e produttiva del territorio, tra tradizioni agricole e patrimonio archeologico, in un momento in cui le scelte ambientali diventano sempre più decisive per il futuro delle comunità locali.
Fonte: comunicato

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