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Sant’Antioco e la sua identità nel Fondo di Luisa Orrù

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Domenica 30 marzo avrà luogo il Convegno dal titolo “L’Identità di Sant’Antioco” tematica tratta dal contributo presente  nel Fondo studi “Luisa Orrù” organizzato dal Circolo Arci Il Calderone, presso la sede in via Monte Grappa 2/A con inizio alle ore 18,00 con l’intervento di Andrea Locci, studioso di tradizioni   popolari,   autore   del   libro   Folklore   in   Sardegna e da Oscar  Sanna,   Presidente dell’Associazione Culturale Sant’Andrea e cultore delle tradizioni popolari di Gonnesa. “Il convegno, -spiega Andrea Locci, – è incentrato sulle ricerche condotte dal sottoscritto dal Fondo “Luisa Orrù” da cui sono state tratte da fonti inedite, ovvero delle tesi di laurea molto interessanti sulle tradizioni popolari che illustrano usi e costumi e storia locale dei comuni di Sant’Antioco, Portoscuso, Gonnesa e San Giovanni Suergiu tratte dalla tesi di laurea di Gregoria Monni del 1974. La vita di Luisa Orrù è piena di interesse: classe 1944, la sua vita professionale comincia con l’insegnamento nella scuola media inferiore, ma la passione per la storia e la cultura della Sardegna la spinge a seguire la Scuola di Specializzazione in Studi Sardi.

Nel 1974 diventa assistente della cattedra di Storia delle Tradizione Popolari della Facoltà di Lettere dell’Università di Cagliari; qui, – commenta Andrea Locci, – approfondisce la preparazione teorica e metodologica e amplia i suoi interessi in diversi campi di ricerca iniziando il lavoro di ordinamento e reperto di realizzazione dei dati sul Carnevale in Sardegna. I suoi studi la vedono impegnata nelle fonti   biografiche   della   raccolta   di   testimonianze   e   storie   di   vita   di   reduci   della   prima   guerra mondiale del Campidano di Cagliari. Nel 1979 conduce diverse inchieste a San Sperate sul tema dell’estetica   popolare   soffermandosi   sul   ruolo   creativo   e   artistico   della   donna   nella   Sardegna tradizionale. La sua ricerca la porta alla medicina popolare e al lavoro della donna nella società agro-pastorale sarda e per il ruolo da questa ricoperto nella storia della difesa della salute. Siamo nel 1982, Luisa Orrù approfondisce il campo delle donne madri, levatrici empiriche e ostetriche, con l’obiettivo di produrre documenti sul tema del ciclo riproduttivo nell’ambito medico vede la fattiva collaborazione dell’amica ginecologa Luciana Serventi. Diviene professore di Antropologia Culturale nell’anno 1986-87 e per alcuni anni ricopre l’incarico temporaneo l’insegnamento di Storia delle religioni.

Dal 1988 coordina i rilevamenti per una ricerca sulla medicina popolare nel Sulcis con lo scopo di indagare   credenze,   conoscenze,   manipolazione   e   uso   medicamentoso   delle   piante.   Questo progetto,   – aggiunge   Andrea   Locci,  –   vede   coinvolti   un   gruppo   di   studiosi   di   diverse   discipline (scienze biologiche e naturali, sociologia) che nel 1994 porta a termine un’opera collettiva dove si raccolgono i primi risultati sulla persistenza di pratiche empiriche che vedono le piante spontanee come   elementi   essenziali   nelle   terapie   popolari.   Nel   1994   aderisce   alla   Società   Italiana   di Antropologia Medica. Dal 1995 al 1997 è membro, con Giulio Angioni e Giovanni Lilliu, del Comitato tecnico scientifico dell’ISRE. Nel  1995 riscontra una grave  malattia ma continua i suoi studi di ricercatrice sull’Antropologia Medica”.

Lo   studioso   Andrea   Locci,   basandosi   sugli   studi   e   sul   materiale   pubblicato   da   Luisa   Orrù   sul Carnevale in Sardegna, sta conducendo una ricerca che abbraccia diverse comunità dell’isola, con l’obiettivo di restituire i risultati alle comunità di appartenenza. Durante il convegno che si terrà il prossimo 30 marzo a Sant’Antioco, insieme all’esperto delle tradizioni popolari locali Oscar Sanna presenterà argomenti legati ai comuni oggetto dello studio, soffermandosi in particolare sulla città di Sant’Antioco. Tra le tematiche affrontate ci saranno aspetti tratti dalla tesi di laurea di Gregoria Monni (1973-1974), tra cui lo studio del ciclo dei dodici mesi, cibi e dolci tradizionali, società e balli, e riti legati a Sant’Antonio Abate, la Candelora, San Biagio, il Giovedì e Martedì Grasso, il Mercoledì delle Ceneri, la Domenica delle Palme con l’uso della palma benedetta, la Settimana Santa, i cibi pasquali, la Pasqua e il Lunedì dell’Angelo. Tutte le argomentazioni sono testimonianze orali raccolte da un’Indagine in quattro comuni del Sulcis ad opera della Tesi di Laurea di Gregoria Monni 1973-1974, rilasciate per Sant’Antioco dalle dichiarazioni orali di cittadini credibili tra cui Daniele Agus, Mario Porcu, Bullegas Emanuela, Don Andrea Orlando, Mario Salidu, Anna Salis; notizie rilasciate negli anni ’70 su usi e costumi del paese. Il convegno è un appuntamento da non perdere per la sua unicità di notizie inedite; un momento culturale   che   sicuramente   darà   modo   di   conoscere  alcuni   aspetti   culturali e tradizionali  di Sant’Antioco.

Foto autorizzate

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