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Sfida sui social, una bambina di 10 anni muore soffocata

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Al termine di una giornata di agonia, una bambina di 10 anni si è soffocata con la cintura dell’accappatoio.

Colpa di una sfida partita dai social, di quelle da riprendere con lo smartphone e poi ‘postare’. Su TikTok in questo caso – sebbene l’iscrizione alla piattaforma sarebbe concessa solo a partire dai 16 anni di età.

La sfida, Black-Out Challenge, prevede il soffocamento previo strozzamento e la successiva presa di coscienza. Peccato non sia proprio così. La pressione esercitata sulla gola, nella maggior parte dei casi, porta ad una totale perdita del controllo.

Sono due le indagini aperte sulla tragedia: una per istigazione al suicidio contro ignoti da parte della Procura dei minori, l’altra per consentire gli accertamenti tecnici sul cellulare della ragazzina.

Stando a quanto ricostruito da AdnKronos, la bambina avrebbe legato un’estremità della cintura dell’accappatoio al termosifone del bagno e l’altra intorno al collo.

“Vado a fare la doccia”, avrebbe detto ai genitori. La sorellina più piccola l’ha trovata cianotica, con il cellulare a pochi centimetri. A quel punto il padre non ha atteso l’arrivo dell’ambulanza. Ha portato la figlia all’ospedale dei Bambini Di Cristina, dove è stata ricoverata in condizioni disperate nel reparto di rianimazione. Dopo un giorno di intensa lotta per la vita, il cervello della piccola si è purtroppo spento per sempre.

L’indagine della procura dei minori, coordinata dal procuratore reggente Massimo Russo e dalla sostituta Paola Caltabellotta, si sta concentrando sul social network e sulle cosiddette challenge. La procura ordinaria invece vuole accertare come sia stata possibile l’iscrizione a TikTok e indaga sulla ricostruzione di quanto accaduto ieri sera nel bagno della casa.

Un portavoce di TikTok ha espresso vicinanza per la tragedia: “Siamo davanti ad un evento tragico e rivolgiamo le nostre più sincere condoglianze e pensieri di vicinanza alla famiglia e agli amici di questa bambina. La sicurezza della community TikTok è la nostra priorità assoluta, siamo a disposizione delle autorità competenti per collaborare alle loro indagini. Nonostante il nostro dipartimento dedicato alla sicurezza non abbia riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano aver incoraggiato un simile accadimento, continuiamo a monitorare attentamente la piattaforma come parte del nostro continuo impegno per mantenere la nostra community al sicuro. Non consentiamo alcun contenuto che incoraggi, promuova o esalti comportamenti che possano risultare dannosi. Utilizziamo diversi strumenti per identificare e rimuovere ogni contenuto che possa violare le nostre policy”.

Il 22 dicembre scorso, il Garante per la Privacy ha aperto un procedimento sui social network, proprio in merito alla protezione dei minori.

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