CulturaOristano

Solarussa film festival “Terre di confine”: tutto esaurito per Assandira di Mereu

Condividi

Mereu: “Lo spirito del film è lo stesso del festival, cioè raccontare di chi non ha voce”

Grande soddisfazione per gli organizzatori del “Terre di confine” film festival. Tanto che gli stessi, hanno dovuto bloccare le richieste a causa delle limitazioni legate all’emergenza sanitaria.

A Solarussa, la presentazione del film “Assandira” di Salvatore Mereu, in prima visione nella provincia di Oristano ha registrato il tutto esaurito. 

«Ho raccontato di un mondo ai confini con la modernità – ha spiegato Mereu ai presenti – ho raccontato la Sardegna che a un certo punto incrocia la civiltà moderna, un mondo che normalmente non ha voce, quello della civiltà pastorale, e in questo senso c’è una grande affinità con lo spirito del festival di Asuni e Solarussa. Il fatto che si svolga in un luogo di confine è importante perché rappresenta un tentativo sincero di portare la cultura del cinema laddove sembrerebbe essere scomparsa».

Riguardo alla partecipazione alla Mostra del Cinema di Venezia, Mereu ha specificato che è sempre un’esperienza straordinaria ed emozionante. Ma che quest’anno lo è stata in particolar modo, perché si è voluta fare nonostante la situazione contingente sembrasse cancellarla: «Anche se il si è svolta in tono minore penso sia stato dato un grande segnale al pubblico e agli operatori del settore e al cinema di tutto il mondo, perché il cinema deve continuare a vivere, deve rinascere e non essere travolto». 

Una piccola curiosità sulla scelta di Gavino Ledda come protagonista: «Avevo visto una sua foto sul web che lo ritrae sotto una quercia in canottiera. Era perfetto. L’ho corteggiato e sono riuscito a convincerlo, per poi capire col tempo quale persona duttile e sensibile fosse, e avesse quindi tutte le carte in regola per diventare un grande interprete, come il film dimostra. Oggi farei fatica a immaginare questo lavoro senza di lui».

Prima di “Assandira” il pubblico di Solarussa ha potuto visitare la mostra fotografica di Alessandro Mirai: ‘A festival can hide another – Un festival ne può nascondere un altro’, e vedere il film “Iona” di Scott Graham preceduta da un videomessaggio dell’autore.

Oggi, domenica 4 ottobre sarà il giorno conclusivo dell’intera manifestazione. Gli appuntamenti si terranno al coperto in Casa Sanna a causa delle previsioni meteo poco favorevoli per eventi all’aperto.

La serata prende il via alle 18 con un film per i più piccoli, ‘Ribelle‘ (‘The Brave’) – La storia di una principessa scozzese guerriera. Alle 20 sarà proiettato un episodio particolarmente rappresentativo della serie TV della BBC SHETLAND, ‘Red Bones‘ (poliziesco, thriller – 2013 – 120’) regia di Peter Hoar, in inglese con sottotitoli in italiano: il commissario Jimmy Perez indaga su uno strano delitto in un’isola delle Shetland.

Alle 22 proiezione di ‘Clavel‘ di Shona Main (docufilm – 2010 – 30′), che racconta la vita di un anziano pastore e agricoltore delle isole Shetland. Il docufilm sarà preceduto da un videomessaggio della regista e seguito da una sessione live di domande e risposte .

Alle 23 proiezione di un estratto di ‘Cul de sac’ (drammatico – 1966 – 111’) di Roman Polansky – Strani incontri nella remota isola di Lindisfarne. La serata e l’intera rassegna si conclude subito dopo con un brindisi finale.

[ultimate_author_box user_id="5" template='uab-template-2']

Comment here